Musica in Ticino: SuMisura.

di Marco Barzaghini

In questo mio spazio, oggi vi voglio presentare un nuovo gruppo presente in Ticino: i SuMisura. Conosciamoli meglio attraverso Luca Jegen.
Presentati e presentaci un po’ il gruppo Su Misura?
Ho 29 anni, mi sono laureato in Scienze Politiche all’Università di Zurigo e attualmente sono attivo come animatore sociale e studio teatro e musica (voce, chitarra e pianoforte).
I SuMisura nascono con l’idea di spaziare più generi musicali. Ogni canzone prende una sua direzione in base all’ispirazione del momento. In questo progetto desideriamo raccontare le cose belle della vita, autentiche, trasversali come l’amore, la famiglia, le arti, le passioni. Altre canzoni raccontano temi sociali e spirituali più impegnativi; come la povertà, i problemi dell’era moderna, le domande su Dio.
Come nascono i testi? Come create una canzone?
In genere arrivano da soli. Da un’esperienza, un’osservazione, una lettura, un’idea.
Spesso un testo prende corpo per il tentativo di «materializzare» un concetto, un’opinione, una constatazione.
A volte la melodia vocale nasce improvvisando un accompagnamento con chitarra o pianoforte. Altre volte esiste il cantato e cerco un accompagnamento ideale. Altre volte arriva prima la melodia di accompagnamento che genera un certo tipo di discorso tematico.
Cosa vuol dire per voi fare musica?
Esprimere e condividere qualcosa che proviene «dall’interno»…anche se frutto del rapporto con la realtà esterna.
Stare in compagnia, divertirsi, emozionarsi creando e condividendo idee, armonie e contenuti.
Vivere confronti e condivisioni con altri artisti.
Interagire con il pubblico durante un concerto. Diventare una «cosa» che si muove tutta insieme per quel lasso di tempo.
Che significato date alle prove?
Le prove sono un luogo di creatività e quindi di produzione.
È nel locale che si «fa gruppo», che si cresce nell’amicizia, si litiga, ci si confronta.
È il luogo dove deve uscire tutto, perché sennò non si può essere autentici.
Di voi mi colpisce un testo «Viva Sud» ce ne parli? Come é nato? di cosa parla?
Il testo è nato dopo una lezione di Relazioni Internazionali che trattava il tema del divario economico e sociale tra i paesi «industrializzati e ricchi» del Nord e quelli «in via di sviluppo e poveri» del Sud.
È stato un urlo, uno sfogo, a favore del Sud.
Racconta il fatto che, volente o nolente, il sistema di benessere dei paesi occidentali è fondato sullo sfruttamento indiretto o diretto dei paesi in via di sviluppo. È frustrante, poiché non si capisce in che modo si possa cambiare questa situazione. Ma il finale è chiaro: «come può finire la sottomissione? Una cosa è sicura: a tutti spetta un’opinione». Occorre perlomeno chinarsi sul problema e ammettere che qualcosa non funziona.
Prossimi progetti?
Stiamo registrano il prossimo, secondo CD. Speriamo di poterlo stampare a inizio 2016.

Chiesa cattolica svizzera

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