Pasqua di sangue in Sri Lanka: attentati in chiese e hotel

Pasqua di sangue  nello Sri Lanka dove in mattinata si sono verificate otto esplosioni, 4 simultanee alle 8.45 e altre due poco più tardi che hanno colpito 5 chiese durante la messa e tre hotel di lusso, causando almeno 207 morti, fra cui 35 stranieri, e più di 450 feriti in tre città dell’isola. L’ottava esplosione della giornata, che ha scosso la periferia nord della capitale Colombo, è avvenuta durante un’operazione di polizia e ha ucciso tre agenti.  Il bilancio è provvisorio e tra le vittime ci sono americani, britannici e olandesi. Tutte le funzioni pasquali nel Paese sono state annullate e l’autorità civile ha decretato il coprifuoco. A Colombo è stato colpito il santuario di Sant’Antonio e gli hotel di lusso Shangri-La, Kingsbury e Cinnamon Grand Colombo. A Negombo, a nord della capitale, è stata colpita una chiesa dove sono morte almeno 67 persone; altre 25 sono morte in una chiesa a Batticaloa, nell’est del Paese, nella parte opposta dell’isola. Il bilancio delle vittime è evidentemente ancora provvisorio. Nel Paese i cristiani sono il 7,4% della popolazione mentre il 70% dei 22 milioni di abitanti è buddista, il 12,6% indù, il 9,7% musulmana. Da tempo la polizia prevedeva per queste festività pasquali dei pericoli di attentati ad opera di un gruppo fondametalista islamico locale. Il ministro degli interni del Paese ha dichiarato dopo gli attentati che sono stati «individuati i responsabili» e che si tratta di «estremisti religiosi». Sono stati decine gli attacchi a chiese cristiane nel paese, dal 2018.

Il Papa durante il suo messaggio pasquale di mezzogiorno da piazza San Pietro ha condannato gli attentati e pregato per le vittime.

Chiesa cattolica svizzera

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