Vorremmo un cristianesimo senza croce, ma Gesù ci insegna a portarla con lui

Durante la settimana santa contempliamo gli ultimi giorni di vita del Figlio di Dio su questa terra. I suoi piedi hanno calpestato le nostre strade e ci hanno portato un messaggio di speranza e di amore ma pochi l’hanno capito e accolto. I suoi discepoli restano allibiti di fronte alle sofferenze annunciate da Gesù e più volte cercano di dissuaderlo da questa sua missione così dolorosa. E’ così anche per noi oggi: vorremmo un cristianesimo senza croce ma Gesù ci insegna a portarla con lui. Sarà necessaria la venuta dello Spirito Santo con la Pentecoste perché i cuori si aprano ad accogliere il messaggio del Vangelo e la buona novella del Regno. Santa Faustina Kowalska così pregava: «I miei desideri sono grandi. Desidero che tutti i popoli conoscano il Signore; desidero preparare tutte le nazioni a ricevere il Verbo Incarnato», «Dio è amore ed il suo Spirito è la pace». Così ci esorta S. Agostino: «Crescete in Cristo, fortificatevi nella fede, siate vigilanti nelle buone opere e non separatevi mai dal legno della croce, che solo può farvi attraversare il mare».
Per vivere meglio la settimana santa sarebbe bello partecipare alle funzioni del Triduo pasquale per chi ne ha la possibilità o almeno prepararsi a casa con le letture della Messa. Sostiamo in meditazione silenziosa davanti al crocifisso e pensiamo a quanto Gesù ha sofferto per noi. Anche le nostre prove si ridimensioneranno. E’ l’amore per gli uomini che ha portato Gesù a vivere la sua passione. Egli è venuto per preparaci un posto nel suo Regno; un «giardino» meraviglioso dove saranno asciugate tutte le lacrime e scaturiranno fiumi di gioia, di amore e di misericordia. Gesù, quando chiede perdono per i suoi crocifissori, invoca il Padre e ci insegna a fare altrettanto. Il grido di Gesù sulla croce è, a volte, il nostro grido, quando ci sembra di non vedere una via di uscita; ma come Gesù, possiamo restare fedeli anche quando lui sembra tacere. L’inno della GMG 2016 ha parole molto significative che voglio proporre alla vostra meditazione in questi giorni particolari: «Sei sceso dalla tua immensità in nostro aiuto. Misericordia scorre da te sopra tutti noi, persi in un mondo di oscurità, lì ci trovi. Nelle tue braccia ci stringi e poi dai la vita per noi…Col sangue in croce hai pagato tu le nostre povertà. Se noi ci amiamo e restiamo in te, il mondo crederà. Le nostre angosce ed ansietà gettiamo ogni attimo in te. Amore che non abbandona mai, vivi in mezzo a noi. Rit: Beato è il cuore che perdona; misericordia riceverà da Dio in Cielo!»
«Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Il perdono è un fiume d’acqua viva che è scaturito dal costato aperto di Gesù e che egli ci ha dato in quell’ora suprema. Ci ha affidato sua madre, ci ha aperto le porte del Regno e ha effuso il suo Spirito. Per tutti questi doni diciamo senza sosta: «Grazie, Signore per il tuo immenso amore che ti ha spinto a dare la vita per noi. Insegnaci a donarci, seguendo il tuo esempio, ai nostri fratelli».

Suor Sandra Künzli

Chiesa cattolica svizzera

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