Papa apre le «24 ore per il Signore»: passare dalla miseria alla misericordia

«Gesù e l’adultera, la misericordia e la misera»: è il binomio con cui Papa Francesco, presiedendo la Liturgia penitenziale di questo pomeriggio in San Pietro, rilegge nella sua omelia, il rapporto di amore che ci lega a Dio e che ha nella Confessione un passaggio chiave. Il Sacramento è nelle parole del Pontefice, «l’incontro di salvezza» con colui che «ci conosce, ci ama, ci libera» permettendoci di «ripartire rinfrancati», «lì leggiamo ogni volta che siamo preziosi agli occhi di Dio».

L’uomo prima del peccatore

E quale immagine più espressiva se non quella narrata dal Vangelo di Giovanni in cui culmina la prima parte della Liturgia penitenziale: Gesù si trova davanti alla peccatrice, l’adultera sorpresa in flagrante e condotta da scribi e farisei pronti a lapidarla, come detta la Legge. Ma alla fine, della folla non rimane più nessuno, nessuna pietra è scagliata, nessuna condanna è emessa: rimane solo Gesù dinanzi alla donna. Ed ecco la prima nota del Papa:

Rimane perché è rimasto quel che è prezioso ai suoi occhi: quella donna, quella persona. Per Lui prima del peccato viene il peccatore. Io, tu, ciascuno di noi nel cuore di Dio veniamo prima: prima degli sbagli, delle regole, dei giudizi e delle nostre cadute. Chiediamo la grazia di uno sguardo simile a quello di Gesù, chiediamo di avere l’inquadratura cristiana della vita, dove prima del peccato vediamo con amore il peccatore, prima dell’errore l’errante, prima della sua storia la persona.

E’ Gesù che libera dal male, non la Legge

E nel cuore dell’uomo va scritta una parola di speranza. Anche questo si legge nella pagina del Vangelo di Giovanni. Francesco infatti fa notare l’immagine di Gesù che davanti alla donna in silenzio scrive «col dito per terra». E’ un gesto misterioso – afferma – che richiama la promessa fatta da Dio di scrivere «non più su tavole di pietra la Legge», ma «sulle tavole di carne dei nostri cuori»:

Con Gesù, misericordia di Dio incarnata, è giunto il momento di scrivere nel cuore dell’uomo, di dare una speranza certa alla miseria umana: di dare non tanto leggi esterne, che lasciano spesso distanti Dio e l’uomo, ma la legge dello Spirito, che entra nel cuore e lo libera. Così avviene per quella donna, che incontra Gesù e riprende a vivere.

La Confessione, scrittura di Dio sul cuore

Solo Dio col suo amore dunque, rimuove il peccato dai nostri cuori e ci permette di tornare a vivere, come è successo all’adultera. Allora, diamo spazio al Signore, che «perdona e guarisce» dal male che «seduce e attira», e facciamolo soprattutto attraverso la Confessione:

La Confessione è il passaggio dalla miseria alla misericordia, è la scrittura di Dio sul cuore. Lì leggiamo ogni volta che siamo preziosi agli occhi di Dio, che Egli è Padre e ci ama più di quanto noi amiamo noi stessi.

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Chiesa cattolica svizzera

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