Diocesi di Lugano: un nuovo sussidio per introdurre le coppie al matrimonio

Una novità è in arrivo nella Diocesi di Lugano. La Commissione per la Pastorale della famiglia ha preparato un sussidio, da molti richiesto e atteso, per i Corsi di fidanzati intenzionati a sposarsi in Chiesa. Sarà presentato ufficialmente giovedì 4 aprile alle 20.30 presso il Collegio Pio XII a Lucino/Breganzona.

Abbiamo rivolto alcune domande al Delegato vescovile per questo settore della pastorale diocesana e ad una coppia di sposi impegnata nell’accompagnamento dei fidanzati. Don Willy Volonté, esiste oggi un reale cambiamento nell’accostarsi al sacramento del matrimonio? «I muri difensivi eretti da una preziosa tradizione dello «sposarsi in Chiesa» sono caduti. Oggi tutto congiura nello spirito del mondo a ignorare i temi della fedeltà, della comunione coniugale e dell’apertura alla vita. Occorre, quindi, una rinnovata consapevolezza del significato del matrimonio, che solo un’adeguata preparazione remota e formazione continua può rendere efficace. Durante il periodo del fidanzamento, o anche della convivenza, si gioca la partita più seria e impegnativa della vita. Al centro della decisione ci sono l’unità e la comunione nell’amore in un legame stabile, che deve durare «per sempre»».

Quale è stata la genesi di questo libretto dal titolo «Due in una sola carne. Cammino in preparazione al sacramento nuziale»? «Il libretto è nato per una sollecitazione da parte degli accompagnatori dei fidanzati, preti e laici, di avere tra le mani uno strumento comune con i punti essenziali ed esistenziali del catechismo sul matrimonio. Punti indispensabili di un cammino di preparazione su cui riflettere e su cui tutti convergere nella certezza di offrire ai futuri coniugi una traccia di percorso sicuro. Abbiamo discusso a lungo in seno alla Commissione Diocesana per la Pastorale della famiglia per presentare al Vescovo Valerio un contenuto solido e sufficientemente chiaro nei passi da compiere. Il Vescovo ha preso a cuore questo lavoro, mettendovi un suo valido contributo di aggiustamenti e integrazioni».

Quali le novità più significative del cammino proposto ai fidanzati? «La novità, oltre ai contenuti, sta anche nell’ «impianto didattico». Infatti, ogni incontro formativo è scandito da cinque momenti o passi da compiere: la presentazione del tema del giorno; una lettura che propone la parola di Dio o il Magistero della Chiesa; alcune domande per stimolare il dialogo di coppia; una proposta di preghiera da recitare insieme durante la settimana; un impegno settimanale per sollecitare la concretezza del dialogo e del confronto reciproco».

Lorenza e Mattia Rusconi da sei anni accompagnate i fidanzati negli incontri proposti dalla Diocesi di Lugano. Cosa vi colpisce maggiormente? «Abbiamo osservato che la maggior parte delle coppie che partecipano sono interessate ad approfondire il loro rapporto con Dio. Malgrado l’idea comune che i giovani non abbiano interesse nella fede e che abbiano in parte perso la fiducia nella Chiesa, abbiamo osservato che la maggior parte dei partecipanti riconosce che il matrimonio in Chiesa non è unicamente una promessa tra due persone, ma una promessa che si fa davanti a Dio e che quindi è la relazione con Dio l’elemento fondamentale che ne contraddistingue l’essenza. Un altro aspetto che ci colpisce è la disponibilità al dialogo e al confronto su temi anche molto personali o sui quali non tutti hanno l’abitudine di soffermarsi, per di più tra persone appena conosciute».

Come siete cresciuti personalmente e come coppia svolgendo questo servizio? «È l’occasione per rinfrescare gli aspetti fondamentali del matrimonio, riportarci all’origine e ai motivi che ci hanno portato a sposarci nella Chiesa. Preparare gli incontri e dare delle piccole testimonianze ci aiuta a evidenziare i doni ricevuti e la crescita che è stata possibile grazie al matrimonio. Ogni volta ci rendiamo sempre più conto di come la nostra relazione sia diventata più gustosa negli anni. A ogni corso percepiamo sempre più la ricchezza che è contenuta in questo Sacramento, di cui quando ci siamo sposati eravamo poco coscienti. Nel tempo abbiamo compreso che il nostro progetto di vita non ruota attorno a noi stessi, ma al progetto di un Altro al quale aderire «con mente e cuore», come recitano le parole riportate a pagina 20, che sono per noi una fonte importante di ispirazione nell’impostare il nostro cammino di famiglia».

Federico Anzini

Chiesa cattolica svizzera

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