Haiti sempre più nel cuore dei ticinesi

Tre buone notizie per il progetto missionario diocesano ad Haiti: una buona raccolta fondi, un container di materiale in partenza e la tanto attesa auto dei cooperanti finalmente sdoganata. Ma andiamo con ordine partendo proprio dai 5000 franchi raccolti grazie all’iniziativa di don Marco Notari di devolvere il ricavato di una pièce messa in scena a Balerna al progetto diocesano. Non una pièce qualsiasi, ma il Diario di Anna Frank riadattato da Gianni Ballabio. Un copione certamente impegnativo che ha però permesso ai giovani attori di entrare nelle pieghe di una storia atroce e fra le righe di pagine struggenti. «La missione diocesana ad Haiti si sta occupando del sistema scolastico costruendo, gestendo le scuole della diocesi e formando e i docenti " spiega don Notari. «Ci sembra una destinazione più che mai adatta: solo l’educazione e la crescita umana e religiosa possono scongiurare il ripetersi di eventi tragici come quelli a cui era destinata la storia di Anna Frank. Così questa pièce è diventata veicolo di speranza anche per i tanti bambini haitiani che potranno accedere a scuole di qualità e sperare in un futuro più roseo.

Accanto a questo, a novembre è fiorita e sbocciata un’altra iniziativa che ha trovato molto riscontro: una raccolta di materiale scolastico e prodotti di igiene destinata alle scuole e alle due prigioni di Anse à Veau e Miragoâne. La prossima settimana partiranno alla volta della martoriata isola caraibica ben 15 quintali di materiale. E questo grazie a tanti singoli che hanno lavorato per raccogliere, inscatolare e preparare il materiale e in particolare a due parrocchie (Rivera-Bironico e Gravesano-Manno-Bedano) che hanno contribuito in maniera massiccia. La Conferenza missionaria della Svizzera italiana, che si è occupata di questa raccolta ha inviato una fotografia del materiale raccolto e da Haiti la risposta non si è fatta attendere, nelle parole del vicario generale père David Fontaine: «Grazie di cuore, siamo stupiti da come il Ticino continui ad essere fedele a questo progetto e a rispondere presente ad ogni bisogno.»

Era tanto attesa anche la terza buona notizia: i cooperanti ticinesi hanno finalmente ricevuto un’auto. Da tempo tramite Miva (organizzazione cristiana che fornisce veicoli adeguati alle missioni internazionali) ci si era mossi per trovare ed inviare un’auto adatta alle strade haitiane ma a causa della burocrazia del paese, l’auto era da mesi ferma nella dogana della capitale. Sono proprio di ieri le foto del primo viaggio.

Chiara Gerosa

Chiesa cattolica svizzera

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