Minoranze particolarmente a rischio: la Confederazione è disposta a partecipare ai costi per la loro protezione. In queste ore la consultazione

È ormai di qualche mese fa la notizia che il Consiglio federale svizzero è disposto a partecipare ai costi per garantire la sicurezza delle minoranze bisognose di particolare protezione. Nella riunione del 4 luglio 2018 ha infatti incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di elaborare la necessaria ordinanza e di porla in consultazione entro la fine dell’anno; è quello che si sta facendo in questi giorni.

L’ordinanza si rivolge in particolare alle comunità ebraiche ma anche quelle musulmane, entrambe potenziali obiettivi di terroristi e di altre persone inclini alla violenza. Il piano sottolinea inoltre che sia i Cantoni che i rappresentanti delle minoranze si aspettano che la Confederazione partecipi, anche dal punto di vista finanziario, alle misure tese a migliorare la sicurezza.

Concretamente, da quest’anno la Confederazione intende sostenere misure di prevenzione della criminalità, quali l’informazione, la sensibilizzazione e la formazione, con un importo annuo massimo di 500 000 franchi. L’aiuto finanziario non dovrà superare il 50 per cento dei costi complessivi di una misura. L’importo restante dovrà essere messo a disposizione dai Cantoni, dai Comuni o da terzi.

Dato che la concretizzazione di tutto questo sta avvenendo in queste ore, la Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI) e la Piattaforma degli Ebrei liberali della Svizzera (PJLS) ha rilasciato un comunicato congiunto in cui definiscono il provvedimento effettivamente una buona soluzione per la rafforzare la protezione e la sicurezza delle minoranze, sgravandole dei costi che esse attualmente sono obbligate a sopportare.

Chiesa cattolica svizzera

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