Statistica federale: uno svizzero su quattro senza religione. Le donne pregano di più

Sempre meno persone appartengono a una religione in Svizzera, annuncia l’Ufficio federale di statistica (UFS) in questi giorni. Fino agli anni Ottanta, più del 90% della popolazione apparteneva a una delle due religioni nazionali principali, cattolica o protestante. Oggigiorno questa cifra ha visto una diminuzione di ben il 60%.
Il gruppo di persone che si dichiara senza appartenenza religiosa dal 2000 è triplicato e rappresenta oggi il 26% della popolazione, indica la statistica dell’UFS condotta nel 2017. Le persone « senza religione » rappresenta così il secondo gruppo più numeroso, accanto alle persone con un credo. Il gruppo ha sorpassato statisticamente quello dei protestanti riformati. Questo si piazza al terzo posto

36% di cattolici romani
Il gruppo più importante dal 1980 è quello delle persone di fede cattolica : nel 2017 rappresenta un po’ più del terzo della popolazione, il 36%. In aumento però anche atei e agnostici, così come pure in aumento le comunità musulmane e quindi il numero dei loro credenti, che raggiunge l’1%.
Tra i musulmani si trova anche il numero maggiore di « non praticanti », coloro cioè che dichiarano di non seguire la prassi religiosa del loro gruppo. Per i protestanti un terzo di loro dichiara di non avere un rapporto regolare con Dio nella preghiera; questa percentuale rappresenta un quarto invece presso i cattolici.

Le donne pregano di più
Lo studio mostra altresì che le donne pregano generalmente con più assiduità che gli uomini. Solo il 20% degli uomini dicono di pregare tutti i giorni. Più della metà delle persone, comunque, ammette l’importanza della religione nei casi di malattia o tristezza emotiva. Molti fanno anche riferimento alla religione per trovare un punto di riferimento nella questione ambientale e nell’educazione dei bambini.

Kath.ch/red

Chiesa cattolica svizzera

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