San Francesco di Sales: il santo della dolcezza

Un sacerdote mi disse che i libri che ci edificano e ci piacciono, è bene rileggerli a distanza di qualche anno perché ci fanno sempre trovare nuovi spunti di riflessione. Così è stato per me il libro della raccolta degli scritti di S. Francesco di Sales «Alle sorgenti della gioia» edito da Città nuova, che ho riletto recentemente. Il santo usa un linguaggio semplice ma profondo, ricco di immagini e propone a tutti un cammino di santità. E’ nato il 21 agosto del 1567. Insieme a S. Giovanna di Chantal ha fondato l’Ordine della Visitazione, adottando la Regola di S. Agostino. E’ stato nominato Vescovo di Ginevra ed è spirato il 28 dicembre del 1622.

E’ patrono dei giornalisti. Fu Pio XI a proclamare Francesco di Sales nel 1923 patrono di «tutti quei cattolici che, con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina».

Numerosi i suoi scritti
Sono numerosi i suoi scritti e le lettere indirizzate alle sue figlie spirituali, ricche di buoni consigli e di incoraggiamenti, validi anche per noi oggi. In una di esse scrive: «Siate colomba non solo volando nella preghiera ma anche dentro il vostro nido con tutti coloro che vi circondano» e ancora:» Sono cose meravigliose quelle che mi dite: che Dio mi cucini nella salsa che vorrà, per me è lo stesso purché io possa servirlo».
Il Santo propone di non aggiungere nuove devozioni ma di mettere maggiore amore in quello che già facciamo: «E’ dalle radici che si deve crescere in questo amore, piuttosto che dai rami».

Pensando alla vita eterna, il Santo vescovo di Ginevra, così esordisce: «Questa vita è breve, la ricompensa per ciò che si fa è eterna. Operiamo bene, uniformandoci alla volontà di Dio, che sia la stella sulla quale fissiamo i nostri occhi in questa navigazione e non potremo che arrivare bene».

Così il Vescovo di Ginevra ci insegna a porci di fronte alle prove della vita: «Vi saluto, voi piccole e grandi croci, …vi saluto e bacio il vostro legno, indegno dell’onore della vostra ombra». Egli traccia una via di semplicità evangelica quando scrive: «Le grandi opere non sono sempre sul nostro cammino, ma possiamo sempre farne benissimo delle piccole, con un grande amore».
Sulla dolcezza afferma: «Tutto sta nell’avere il cuore dolce con il prossimo e umile con il nostro Dio». E’ celebre la sua espressione che «si attirano più mosche con un cucchiaio di miele che con cento barili di aceto». Il nostro Santo confessa di avere un cuore di Padre, che ha anche un po’ del cuore di una madre.
Preghiamo per tutti i giornalisti e per coloro che quotidianamente si spendono per diffondere la Buona Novella.
Nel Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2014 Papa Francesco scriveva: «In questo mondo, i media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa. Comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini e a conoscerci meglio tra di noi, ad essere più uniti».

 

Chiesa cattolica svizzera

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