Gli impegni di Papa Francesco per il 2019

L’agenda di Papa Francesco per il 2019 è già densa di incontri: dal summit in Vaticano sulla protezione dei minori, ai viaggi, al Sinodo sull’Amazzonia e al mese missionario straordinario.

Dal 21 al 24 febbraio 2019 il Papa attende a Roma tutti i Presidenti delle conferenze episcopali del mondo e i Superiori degli ordini religiosi per una Conferenza sulla protezione dei minori. Un incontro cruciale, secondo il Vaticano, che vuole lanciare un messaggio preciso a tutti gli Episcopati del mondo: far capire che le violenze sui minori sono una piaga mondiale. Il Papa, infatti, si auspica di vedere una presa di coscienza generale e una riflessione globale sul problema. A questo scopo, a ciascun partecipante della Conferenza è stato chiesto, prima di recarsi a Roma, di incontrare una vittima di abusi.

Quattro viaggi già confermati

Sono quattro i viaggi di Papa Francesco già confermati: a Panama dal 23 al 27 febbraio per la giornata Mondiale della Gioventù; a Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, dal 3 al 5 febbraio per un incontro interreligioso e una visita alla comunità cattolica locale; in Marocco, dal 30 al 31 marzo e in Bulgaria e Macedonia dal 5 al 7 maggio.

In estate potrebbe anche avere luogo un’altra visita in Africa, in occasione del 50esimo anniversario del Simposio delle Conferenze episcopali d’Africa e Madagascar, nato con la prima visita di un Papa nel continente, quella di Papa Paolo Vi nel 1969.

Nel 2019 il Papa prenderà parte anche ad un nuovo Sinodo dedicato all’Amazzonia. Il documento preparatorio, pubblicato in giugno, ha sottolineato l’importanza di riflettere su ambiente, vita sociale e vita della Chiesa in questa regione della terra. Già in gennaio, in Perù, Papa Francesco si era detto pronto a «difendere con tutto il cuore, la terra e le culture amazzoniche».

Da ultimo, il mese missionario straordinario, in ottobre; un antidoto, secondo il Papa, «a tutte le tentazioni ricorrenti di introversione ecclesiale, di autoreferenzialità, pessimismo pastorale, nostalgia sterile del passato». Si tratta piuttosto di «aprirsi alla novità gioiosa del Vangelo».

Pierre Pistoletti (cath.ch)/red

Chiesa cattolica svizzera

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