Come Maria, davanti all’angelo, «sarebbe bello dire ogni mattina ›Eccomi, Signore, oggi si compia in me la tua volontà’. Eccomi è la parola-chiave della vita, è «non vivere dipendendo dai problemi, ma fidandosi di Dio e affidandosi ogni giorno a Lui». Così nella solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, Papa Francesco prima della preghiera dell’Angelus, dalla finestra dello studio del palazzo apostolico che dà su piazza San Pietro, invita a non rispondere a Dio, come Adamo dopo il peccato originale: «Ho paura e mi sono nascosto», ma come Maria senza peccato: «Ecco la serva del Signore».
Eccomi, spiega il Papa «è il contrario del mi sono nascosto. L’eccomi apre a Dio, mentre il peccato chiude, isola, fa rimanere soli con sé stessi. Eccomi è la parola-chiave della vita. Segna il passaggio da una vita orizzontale, centrata su di sé e sui propri bisogni, a una vita verticale, slanciata verso Dio».
Eccomi è essere disponibili al Signore, è la cura per l’egoismo, l’antidoto a una vita insoddisfatta, a cui manca sempre qualcosa. Eccomi è il rimedio contro l’invecchiamento del peccato, è la terapia per restare giovani dentro. Eccomi è credere che Dio conta più del mio io. È scegliere di scommettere sul Signore, docili alle sue sorprese.
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