Prima predicazione d'Avvento di Padre Cantalamessa: Dio è in mezzo a noi, non cerchiamo gli extraterrestri

«Incalzati da compiti da assolvere, problemi da affrontare, sfide a cui rispondere», «rischiamo di perdere di vista, o lasciare come sullo sfondo», «il nostro rapporto personale con Dio», «prima condizione» per fronteggiare «tutte le situazioni e i problemi che si presentano, senza perdere la pace e la pazienza». Con queste parole padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, introduce la prima predica di Avvento, alla presenza di Papa Francesco, presso la Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico. Le riflessioni che scandiscono il cammino verso il Natale si propongono, dunque, di essere come «un bagno mattutino di fede, prima di iniziare la giornata di lavoro».

Cerchiamo Dio, non gli extraterrestri

Il predicatore della Casa Pontificia lascia da parte «ogni riferimento a problemi di attualità», per dedicarsi completamente ai «segnali» del «Dio vivente», una presenza costante e rassicurante. «Gli uomini del nostro tempo – rimarca – si appassionano a cercare segnali dell’esistenza di esseri viventi e intelligenti su altri pianeti». «Una ricerca legittima», pur se «se tanto incerta»; pochi, tuttavia, «cercano e studiano segnali dell’Essere vivente che ha creato l’universo, che è entrato in esso, nella sua storia, e vive in esso». «Abbiamo il Vivente reale in mezzo a noi – precisa padre Raniero Cantalamessa – e lo trascuriamo per cercare esseri viventi ipotetici che, nel migliore dei casi, potrebbero fare ben poco per noi, certo non salvarci dalla morte».

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