L'impegno dei laici nella lotta agli abusi sui minori nella Chiesa

«E’ impossibile immaginare una conversione dell’agire ecclesiale senza la partecipazione attiva di tutte le componenti del Popolo di Dio». E’ quanto sottolinea Papa Francesco nella Lettera al Popolo di Dio, sullo scandalo degli abusi, pubblicata lo scorso 20 agosto. E’ in questo spirito che si inserisce il coinvolgimento nel Comitato organizzativo per la conferenza in Vaticano sulla tutela dei minori del prossimo febbraio di Gabriella Gambino e Linda Ghisoni, sottosegretari del dicastero Laici, Famiglia, Vita. Proprio a Gabriella Gambino, Sottosegretario per la Sezione Vita, Vatican News ha chiesto di parlare di questo impegno e di come i laici possono contribuire ad affrontare la crisi degli abusi.

Con quale spirito ha accolto questo impegno per un avvenimento così importante e atteso?

R.– Con un profondo spirito di servizio alla Chiesa, ma anche di amore alla verità, alla giustizia e al bene. Si tratta di valori e di principi che in questa vicenda degli abusi vanno ristabiliti, sia a livello individuale – in relazione ai singoli casi – sia a livello di sistema, in ogni Paese del mondo, anche laddove ancora si sottovaluta il problema e la necessità di prevenirlo. Non nascondo che ho accolto questo impegno anche con un po’ di timore, data la delicatezza e la gravità della materia. Come donna, laica e madre non posso non percepire la corresponsabilità a cui tutti siamo chiamati e dell’orrore di quanto è emerso nei confronti di coloro che potrebbero essere i nostri figli. Dobbiamo tutti collaborare per creare dentro e fuori la Chiesa le condizioni per cambiare radicalmente la mentalità, i costumi e la cultura, che hanno permesso che tutto ciò si verificasse.

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Chiesa cattolica svizzera

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