Giornata dell'integrazione cantonale: unire Africa ed Europa al ritmo della musica

Anche quest’anno il Servizio per l’integrazione degli stranieri del Canton Ticino organizza, in collaborazione con la Città di Mendrisio e Metnica, la giornata cantonale dell’integrazione. In una forma interattiva finora non ancora sperimentata, durante il pomeriggio di oggi a partire dalle ore 14:00, si potranno visitare al Centro Manifestazioni mercato Coperto di Mendrisio diversi stand dove saranno presenti Enti, Associazioni, e Comunità che durante l’anno accompagnano e coinvolgono migranti e nuovi cittadini nel Cantone.

Alla giornata partecipa il Consigliere di Stato Norman Gobbi, Direttore del Dipartimento delle istituzioni del Cantone.

Inoltre, dalle 19.30  tutta la popolazione è gentilmente invitata a partecipare a Metnica, evento gratuito, con degustazione di assaggi interculturali preparati da varie comunità.

Per la ricorrenza, sempre negli spazi di Mendrisio, alle ore 16, verrà presentato al pubblico ticinese proprio quest’oggi l’ultimo lavoro del gruppo ticinese Eleonore Quartet, che presenta una particolarità ben precisa: si tratta infatti di un singolo inedito, composto grazie alle voci di tre giovani africani del Centro giovani Kamenge a Bujumbura, sostenuto dall’associazione ticinese Amtibu – Amici del Ticino per il Burundi, presieduta da Marco Barzaghini. Matteo Pisoni, vocalist del gruppo, ci racconta come è andata e come è nato il progetto:

«Con Amtibu abbiamo già lavorato una volta in passato, quando ci era stato chiesto di scrivere una canzone per promuovere una loro campagna di beneficenza. Per la causa avevamo scritto «Dove», una canzone che parla di speranza, qualsiasi sia la sua sfumatura o contesto».

Cosa vi ha insegnato come gruppo questa esperienza?
«È stato un progetto che ci ha permesso di entrare in contatto e conoscere melodie e atmosfere sonore molto diverse da quelle a cui siamo abituati, regalandoci la possibilità di comporre una canzone che unisse la nostra musicalità con la loro. Più precisamente noi come Eleonore Quartet abbiamo avuto l’incarico di scrivere e curare la musica e gli arrangiamenti per questo brano, non abbiamo però voluto imitare o copiare suoni e strumentazioni tipiche della loro cultura, abbiamo preferito invece partire dai nostri strumenti e dal nostro sound cercando di limarlo e modellarlo alla loro melodicità e intenzione vocale. Gli artisti africani si sono insomma occupati delle linee vocali, interpretate nella loro bella lingua, oltre al fatto che nella canzone e c’è anche una piccola parte cantata da me in italiano».

Di cosa parla il testo?
«Non posso rivelare molto, dato che la canzone non è ancora stata presentata, ma posso dire che la strofa che ho voluto comporre io mette in risalto il fatto di come noi da casa nostra spesso non siamo a conoscenza della realtà di molti Paesi africani, non ne conosciamo i problemi e facciamo pure fatica ad immaginarceli. Riceviamo una moltitudine di informazioni che se ascoltate in maniera superficiale rischiano di fare confusione nella nostra percezione sulla vita di queste persone. È questo quanto ho voluto tematizzare».

La strofa in questione della canzone è la seguente:

«Quando guardo da Occidente
un po’ distratto, da lontano
vedo fosco il continente
africano
Forse riuscirò a trovare
i colori per vedere
fra i problemi proprio quelli
che non ho fra i miei pastelli»

La canzone integrale è da poco disponibile sul canale YouTube dell’Associazione.

(red)

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/giornata-dellintegrazione-cantonale-unire-africa-ed-europa-al-ritmo-della-musica/