I viaggi proposti dall'Opera diocesana pellegrinaggi di Lugano, «l'umano che va incontro all'umano»

In novembre in Terra Santa con mons. Vescovo Valerio Lazzeri, quindi in febbraio a Lourdes, e poi a Malta, in Italia, in Polonia, a Instanbul, per proseguire con un anno, il 2019, ricco di proposte: è questo il programma dell’Opera Diocesana Pellegrinaggi (ODP) di Lugano; ne abbiamo discusso con il suo Direttore, don Massimo Braguglia, che assieme a Katia Lienhard prepara da ormai tre anni gli itinerari.

Cosa accade durante i vostri viaggi?

«I viaggi – spiega don Massimo – possono essere un’occasione davvero preziosa: lontani da casa, distaccati dai problemi quotidiani, possono emergere delle domande che forse altrimenti non oseremmo porci.  E dalla mia esperienza posso dire che questo molto spesso accade. La bellezza dei posti con la quale veniamo in contatto ci interroga nel profondo«.

«I nostri sono viaggi culturali», continua Katia. «Alcune persone partono con la paura di essere lasciate sole a se stesse, ma scoprono subito, invece, che si può instaurare un bel rapporto di familiarità. I viaggi diventano così anzitutto un’esperienza umana di incontro. C’è tutta la bellezza di riscoprirsi famiglia. Una cosa che poi continua anche dopo: spesso i partecipanti restano in contatto e decidono di ritrovarsi».

«Viaggiare – ammette don Massimo – è fisicamente molto impegnativo, ma umanamente molto gratificante. Ogni viaggio è davvero una nuova scoperta, anzitutto dal punto di vista culturale. In Giappone, da cui siamo rientrati da poco, ad esempio ci hanno colpito molto la precisione e la gentilezza delle persone, aiutandoci a comprendere meglio questo popolo. In generale, ogni viaggio ci dimostra che l’uomo è davvero capace di cose sorprendenti e belle».

«In un periodo come quello che sta attraversando l’Europa, di estrema chiusura e di paura del diverso, è molto utile viaggiare: attraverso gli incontri che fai, ti accorgi davvero come il cuore dell’uomo sia in fondo lo stesso ovunque. In questo modo è facile smascherare i pregiudizi. Basta vedere come veniamo accolti in luoghi ritenuti ostili dall’opinione comune. Noi, pur vivendo nel benessere, molte volte siamo molto più chiusi, mentre la povertà di terre come il Marocco o il Libano apre il cuore della loro gente. Sono viaggi anzitutto istruttivi per questo, arricchenti dal punto di vista umano«.

Ma come nasce l’idea per un viaggio?

«Direi – ci dice sempre don Massimo –  attraverso una lettura, un documentario ma anche, molte volte, attraverso una relazione umana».

E ci racconta ad esempio del caso della Repubblica Ceca, dove l’ODP sarà dal 3 al 7 settembre 2019: tutto è nato dal fatto che, poco tempo fa, l’ODP è entrata in contatto con una professoressa universitaria che sta conducendo una ricerca sul lavoro delle maestranze ticinesi in Repubblica Ceca. Il rapporto con lei è andato consolidandosi a tal punto che ha poi voluto invitare l’Opera dalle sue parti per un viaggio. Ugualmente si può dire del Libano: tutto nasce dall’amicizia di lunga data dell’ODP con un missionario del posto.

«In questo senso, i nostri viaggi nascono dal desiderio dell’umano di andare incontro all’umano«, conclude don Massimo.

Tutto il programma dell’Opera Diocesana Pellegrinaggi è presentato sul suo nuovo sito internet. Inoltre, i partecipanti possono essere seguiti nei loro viaggi su Facebook, sia nella pagina dell’Opera che di Katia.

Volete partecipare anche voi? Per qualsiasi informazione, il Segretariato è a completa disposizione ai seguenti recapiti: 091 922 02 68, odplugano@catt.ch.

(red)

 

Chiesa cattolica svizzera

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