A Balerna per ricordare i cristiani perseguitati

Per ben due volte, in tempi recenti,  Balerna ha rappresentato l’ultima tappa del cammino verso la speranza di due giovani: Joussuf del Mali e Mohammed egiziano. Il primo folgorato sul tetto di un treno, il secondo travolto dal treno. Mentre il primo riposa già da qualche tempo al cimitero di Balerna, il funerale del secondo sarà celebrato mercoledì 3 novembre.

Sarà forse anche per questo che la comunità ha fatto suo in maniera intensa,  l’invito dell’organizzazione internazionale «Aiuto alla Chiesa che Soffre» per ritrovarsi nel ricordo di tutte le vittime della persecuzione. 

Oltre un centinaio le persone – tra cui anche  il vescovo emerito Pier Giacomo Grampa e diverse personalità della politica locale- che si sono ritrovate, venerdì sera,  per una fiaccolata che li ha portati dalla Chiesa di Sant’Antonio alla Collegiata, dove  mons. Ramzi Garmou, vescovo caldeo di Teheran,  ha raccontato come si vive oggi la fede cristiana in Iran, un Paese che non riconosce ai cittadini la libertà religiosa ma unicamente una ristretta libertà di culto, all’interno dei recinti che delimitano le singole comunità riconosciute dallo stato islamico. Eppure l’antica Persia è terra di antichissime origini cristiane. L’apostolo Tommaso iniziò da lì la sua opera di evangelizzazione, arrivando fino alle coste dell’India sud-occidentale.

Chiesa cattolica svizzera

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