Oleg Sentsov, il volto della libertà. Premio Sacharov al regista della Crimea prigioniero in Russia

La sua unica colpa è quella di essere originario della Crimea, di amare la sua terra che spera di vedere libera, entro lo Stato ucraino, e non soggetta alla Russia. Per questo Oleg Sentsov, in carcere da 4 anni, si fa portavoce della liberazione di una settantina di suoi connazionali, detenuti nelle prigioni di Mosca, da quando la Russia di Putin ha invaso la Crimea, assoggettandola senza scrupoli in barba al diritto internazionale e al rispetto della sovranità nazionale ucraina. Ieri, incarcerato, ridotto in gravi condizioni di salute per uno sciopero della fame durato mesi, Oleg è stato insignito dal Parlamento europeo del Premio Sacharov per la libertà di pensiero.

Il Premio Sacharov a Sentsov sottolinea – come ha affermato il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani rendendo noto oggi il nome del vincitore durante la plenaria a Strasburgo – «il coraggio e la determinazione dimostrati dal cineasta ucraino». «A lui e alla sua battaglia – ha detto Tajani – va la solidarietà del Parlamento europeo. Chiediamo che sia immediatamente liberato. Una liberazione urgente legata anche alle sue pessime condizioni di salute». Sentsov «ci rammenta il dovere di rispettare e tutelare i diritti umani ovunque nel mondo».

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Chiesa cattolica svizzera

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