Crollo ponte a Genova: card. Bagnasco invita sacerdoti e fedeli a mettere a disposizione appartamenti per gli sfollati

In seguito al crollo del Ponte Morandi, la diocesi di Genova si è da subito attivata per venire incontro alle esigenze della popolazione. Per fare fronte all’emergenza abitativa delle persone sfrattate, il card. Angelo Bagnasco ha invitato i parroci e i fedeli a mettere a disposizione eventuali immobili liberi con un comunicato a firma del vicario generale mons. Marco Doldi.

«Reverendo Confratello – si legge nel testo pubblicato sul sito diocesano – in seguito al crollo del Ponte Morandi in Valpolcevera, l’Arcidiocesi si è resa immediatamente disponibile a contribuire all’accoglienza abitativa degli sfollati per la situazione di emergenza. Le Autorità Civili competenti, da parte loro, si stanno fattivamente adoperando per la soluzione definitiva del grave problema. Si domanda, pertanto, di segnalare l’eventuale disponibilità di alloggi, sia di proprietà della Parrocchia che di proprietà di fedeli del territorio, che possano essere messi a disposizione per il periodo dell’emergenza, quantificato tra i due e i diciotto mesi».

Nel messaggio si legge anche della richiesta dell’arcivescovo di non dare il via ad iniziative autonome. «Nel segno della comunione da testimoniare in questo frangente doloroso per Genova – recita ancora il testo – si evitino iniziative che non siano coordinate dall’Arcidiocesi e si tenga conto che per la temporanea cessione di immobili delle Parrocchie è necessaria l’autorizzazione dell’Ordinario Diocesano».

Oggi, inoltre, informa la Caritas diocesana «si terrà l’incontro con i Centri vicariali di ascolto di Certosa, Cornigliano e Sampierdarena al fine di sostenere quanto già efficacemente messo in atto dalle parrocchie e dalle associazioni della zona, attive con prontezza fin dal primo momento, e di accompagnare persone e famiglie, con particolare riguardo alle situazioni più fragili».

Chiesa cattolica svizzera

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