Suor Norma: la carità di Cristo tra i migranti

I vescovi americani che domenica sera hanno visitato in Texas i centri di raccolta dei bambini dei migranti si sono commossi di fronte all’instancabile lavoro di suor Norma Pimentel, coordinatrice della Caritas locale.

«Ero straniero e mi avete accolto» (Mt 25,35)

Lo «slogan» che muove il cuore di questa religiosa americana è radicato in un versetto del Vangelo «Ero straniero e mi avete accolto» (Mt 25,35). Suor Norma ha dato ormai tutta la sua vita nell’accoglienza dei migranti, al border, al confine dei muri che la storia statunitense più o meno recente ha reso celebri. Al confine, senza polemiche, lei accoglie da anni e anni mamme e bambini oppure anche solo minorenni, come avvenne nel 2014 quando al confine in pochi mesi di presentarono 130 mila persone, molti di loro erano minorenni. Domenica sera alla messa celebrata dalla delegazione dell’episcopato Usa nella basilica di San Juan erano presenti in oltre 1.800 persone: una celebrazione ricca di simboli perché dedicata ai bambini separati dalle famiglie e perché questo luogo è il secondo santuario degli Usa, meta di pellegrinaggio di milioni di persone, in tanti immigrati dal Centro e Sud America.

Figlia di migranti messicani

Suor Norma è nata in Messico ed è emigrata negli Stati Uniti all’età di 10 anni con i genitori. Dopo una serie di studi accademici e i voti religiosi, da oltre un decennio è alla guida della Caritas della regione del Rio Grande in Texas nella diocesi di Brownsville.

«Guardo i loro volti, ascolto le loro storie e supero le mie paure»

Suor Norma in intervista  ha sottolineato più volte in questi anni di servizio come spesso sia importante il contatto diretto con i migranti. «Per superare tutte le barriere che costruiamo si devono incontrare queste persone. Io ho superato le mie barriere quando ho iniziato ad ascoltare le loro storie. Guardo i loro volti e capisco che sono persone. Chi viene qui e vede è coinvolto nelle loro storie e muta il suo atteggiamento nei confronti dei migranti, cercando di chiedersi cosa può fare per loro». Per suor Norma «è l’indifferenza» un’indifferenza che genera una sorta di realtà protetta, lontana da questo mondo» e poi commenta «sono così dispiaciuta di non potere dare di più a questi bambini e alle loro madri». Lei suor Norma che ha ricevuto diversi riconoscimenti, incontrato papa Francesco ed è stata madrina di una campagna di Caritas internationalis prima e soprattutto è una suora che nel nome di Cristo si batte per i diritti umani, fuori da ogni geopolitica, semplicemente accanto a chi bussa alla sua porta perché ha sete, fame e cerca un letto.

(red)

Chiesa cattolica svizzera

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