Continua l'odissea di Lifeline

In attesa di una soluzione che non arriva, il destino di Lifeline, l’ong tedesca sulla cui imbarcazione vi sono 224 migranti, continua a restare in sospeso. Vi si aggiungono  i 110 migranti salvati dal mercantile danese Alexander Maersk da sabato sera fermo davanti al porto di Pozzallo in attesa di un’autorizzazione ad entrare che non arriva. Intanto, in un tragico tweet, Lifeline sottolinea che «non abbiamo carne a bordo ma esseri umani». La Lifeline resta a navigare a sud di Malta mentre dal governo de La Valletta, impegnato in un’aspra trattativa fiume con Italia e Spagna, parte una nuova stretta contro le Ong. Via twitter, il premier Joseph Muscat ricorda che la Lifeline «ha violato le regole ignorando le direttive italiane nell’area di ricerca e soccorso davanti alla Libia», e per questo «dovrebbe spostarsi dalla sua posizione verso la sua destinazione originaria per prevenire escalation. Nonostante non abbia alcuna responsabilità Malta ha consegnato forniture umanitarie e le forze armate hanno soccorso una persona».

La risposta dalla nave è alquanto allarmante: «Ci troviamo a sud di Malta in acque internazionali. Alcune forniture sono esaurite, oggi abbiamo assolutamente bisogno di approvigionamenti per la nave. Abbiamo bisogno di farmaci, coperte. Aiutateci».

Per quanto riguarda il cargo danese, in Prefettura e Capitaneria di porto di Pozzallo sono in attesa di un via libera dal ministero dell’Interno italiano e dal ministero delle Infrastrutture che finora non è arrivato. Sabato sera vi è stata un’evacuazione medica per due migranti: una donna incinta all’ottavo mese di gravidanza e una bambina di 8 anni disidratata e con gastroenterite. Insieme a loro due sono stati portati a terra la figlia minorenne della donna e la madre e il fratello della bambina. Per il medico marittimo Vincenzo Morello che ha proceduto all’evacuazione e che ha avuto modo di controllare lo stato medico di altri migranti a bordo «la situazione è sotto controllo e non ci sono particolari casi d’allarme».

Nel frattempo, si è appreso che la Guardia costiera della Libia ha intercettato, vicino alle sue coste, «circa 460 migranti tra cui decine di bambini e donne». 

Agenzie/red

 

Chiesa cattolica svizzera

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