Eppure, a ben vedere questo Papa avanti negli anni ebbe lo spirito così giovane da avviare all’interno della Chiesa – e non solo – la primavera del Concilio, un rinnovamento epocale tuttora in divenire.

Concilio che – altro richiamo forte – si conclude con un preciso Messaggio ai giovani: «E’ per voi giovani, per voi soprattutto, che essa (la Chiesa) con il suo Concilio ha acceso una luce, quella che rischiara l’avvenire, il vostro avvenire».

I riflettori che in queste settimane accompagnano il cammino dell’urna di San Giovanni XXIII a Bergamo possono allora fare una luce speciale sul mondo dei giovani e in particolare sull’attenzione che la Chiesa sa di dover rivolgere specialmente a loro. Giovani ai quali tutti chiedono molto, dimenticando forse che loro stessi hanno bisogno di essere sostenuti e incoraggiati. Di essere soprattutto amati, per dirla con Angelo Roncalli, Papa Giovanni, che nel famoso discorso della luna indirizzava la sua carezza ai bambini. Ai più piccoli, attraverso gli adulti cui si rivolgeva direttamente in piazza San Pietro.

Da questi atteggiamenti di San Giovanni XXIII viene un esempio semplice e forte, senza equivoci: curatevi, curiamoci dei più giovani.

Ascoltiamoli, come non si stanca di suggerire Papa Francesco, accompagniamoli e sosteniamoli nelle tante esperienze quotidiane, dedichiamoci con attenzione alla loro formazione, chiediamo che mostrino responsabilità e coraggio nell’affrontare le sfide di tutti i giorni. Ma anzitutto manteniamo verso di loro quella passione e quello sguardo benevolo, pieno di speranza, di cui Papa Giovanni è stato maestro e testimone, con il quale continua ad accarezzare i luoghi e le persone che incontra in questo straordinario viaggio in terra bergamasca.

AgenziaSir