All'Angelus l'appello del Papa per il Nicaragua: rispetto della vita e dialogo

Esprime tutto il suo «dolore», Papa Francesco, durante l’Angelus di oggi in piazza San Pietro, «per le gravi violenze» che colpiscono in questi giorni il Nicaragua «con morti e feriti compiuti da gruppi armati per reprimere proteste sociali». Oltre 100 le vittime, secondo gli ultimi bilanci, in sette settimane di manifestazioni di piazza contro i tagli alle pensioni e alla sicurezza sociale, le ultime sei rimaste uccise sabato scorso.

«Mi unisco ai miei fratelli vescovi del Nicaragua – ha detto il Papa – nell’esprimere dolore per le gravi violenze, con morti e feriti, compiute da gruppi armati per reprimere proteste sociali». E dopo aver assicurato le sue preghiere per le vittime e per i  familiari, ha precisato: " La Chiesa è sempre per il dialogo, ma questo richiede l’impegno fattivo a rispettare la libertà, e prima di tutto la vita».

Dialogo che, però, «richiede l’impegno fattivo a rispettare la libertà e prima di tutto la vita», sottolinea Bergoglio ribadendo quanto scritto nella lettera al presidente Ortega inviata a maggio e resa nota nelle scorse ore.

Nel Paese un duro braccio di ferro

Continua infatti in Nicaragua il duro e sanguinoso braccio di ferro –  tra società civile e governo –  iniziato il 18 aprile scorso con una serie di proteste contro una riforma del sistema previdenziale decisa dal presidente Daniel Ortega. La riforma prevedeva un aumento dei contributi con, allo stesso tempo, una diminuzione del 5% delle pensioni.

Ottenuto il ritiro della proposta, i manifestanti hanno proseguito con le contestazioni nonostante l’intenzione del presidente di mediare. Per la società civile, il problema è Ortega stesso del quale, ora, si chiede la rinuncia al potere.

Drammatico il bilancio dei morti a causa della violenta repressione governativa. In un mese e mezzo si registrano un centinaio di morti e, mercoledì scorso, la polizia ha sparato contro dimostranti inermi che chiedevano le dimissioni immediate del presidente. Il corteo principale era stato convocato a Managua dall’associazione delle Madri di Aprile, le mamme di giovani uccisi in precedenti manifestazioni.

Agenzie/Red

Chiesa cattolica svizzera

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