Gmg Panama, da Betlemme oltre un milione di rosari per i giovani

«Abbiamo deciso di chiamare il progetto AveJmj, dove «Ave» sta per la preghiera del rosario a Maria, mentre Jmj è l’acronimo (in spagnolo) di Giornata mondiale della Gioventù, ma anche le iniziali dei nomi di Gesù, Giuseppe e Maria», spiega al sito Terrasanta.net monsignor Bürcher, dal 2004 membro della Congregazione per le Chiese Orientali e del Coordinamento Terra Santa. Alla base della sua iniziativa, spiega il presule che oggi divide il suo tempo tra Gerusalemme e la Svizzera (suo Paese natale), c’è il desidero espresso dal Papa «di pregare per la pace nel mondo e in particolare per Gerusalemme e il Medio Oriente».

 

«C’erano due soluzioni – racconta Bürcher -: farli fabbricare in Cina (ma in questo caso non sarei stato di alcun aiuto) o, dato che l’ulivo è un simbolo di pace, farli produrre a Betlemme alle persone che non hanno lavoro». La scelta è caduta sulla seconda soluzione, grazie anche alla collaborazione con Caritas Jerusalem.

 

Dopo aver appreso dall’arcivescovo di Panama, monsignor José Domingo Ulloa, che la piazza della Giornata mondiale della Gioventù potrà accogliere solo 500mila persone, il vescovo ha stabilito che ogni giovane partecipante riceverà tre rosari: uno per sé, uno da regalare a chi incontrerà a Panama, uno da portare ad una persona del proprio Paese d’origine. Al pacchetto sarà aggiunta anche una piccola immagine di Papa Francesco.

 

I rosari prodotti in Terra Santa dovranno essere pronti ad ottobre di quest’anno per essere imbarcati dal porto di Ashdod (Israele) verso Panama, a oltre 12mila chilometri di distanza. Ogni rosario costerà circa un dollaro. Per essere completamente finanziato, il progetto necessiterà di un milione e mezzo di dollari, compresi i costi del materiale, del personale e del trasporto.

 

Ad oggi – spiega ancora Terrasanta.net – sono undici i laboratori artigiani tra Beit Sahour, Beit Jala e Betlemme che stanno lavorando agli oggetti realizzati in legno di ulivo. Serviranno un totale di 81 milioni di grani e un milione e mezzo di piccole croci di legno, da assemblare su 750 km di filo elastico, in modo che i rosari possano essere indossati al polso, come piace ai giovani. Su ogni croce verrà inciso con il laser la parola «Bethlehem» da un lato, per ricordare la provenienza, e «Jmj 2019» dall’altro. Per incoraggiare e anche insegnare ai ragazzi a pregare il rosario verrà sviluppata nel frattempo una app, scaricabile sul proprio smartphone.

VaticanInsider

Chiesa cattolica svizzera

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