Grave crisi umanitaria in Yemen, dopo oltre 1000 giorni di conflitto

Brutali violenze che hanno costretto migliaia di famiglie ad abbandonare la propria casa, bambini reclutati per combattere, ospedali e scuole danneggiati irreparabilmente dai bombardamenti, accesso ad acqua e cibo insufficienti. In quasi tre anni, il conflitto in Yemen ha messo in ginocchio il Paese, causando la più grave crisi umanitaria al mondo. La denuncia viene dalle Nazioni Unite, con una dichiarazione congiunta di Unicef, Oms e Wfp.

 

Nel documento, in particolare, si rimarca che circa il 75% della popolazione ha urgente bisogno di assistenza sanitaria, compresi 11,3 milioni di bambini. Almeno il 60% degli yemeniti, schiacciati da un conflitto interno che vede contrapposti i ribelli houthi e i militari della coalizione araba a guida saudita, vive in condizioni di insicurezza alimentare e 16 milioni di individui non hanno accesso ad acqua pulita e servizi igienici adeguati.

 

L’Onu chiede la fine dei combattimenti

Benché negli ultimi giorni siano stati compiuti piccoli progressi, con le prime importazioni commerciali di carburante (che assicura l’accesso all’acqua e alla cure mediche urgenti) presso il porto di Hudayadah, le agenzie Onu invitano a non dimenticare la drammatica situazione in Yemen, che rischia di peggiorare. Di qui il nuovo invito alle parti in conflitto a interrompere le ostilità e a consentire immediatamente un pieno accesso umanitario nel Paese. «Se non avremo un accesso più ampio e le violenze non si arresteranno – si legge nel comunicato – il costo in termini di vite sarà incalcolabile».

Barbara Castelli – Città del Vaticano – VaticanNews

Chiesa cattolica svizzera

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