Papa Francesco: «Educare, annunciare e trasformare»

«Educare, annunciare e trasformare» sono le tre questioni cardine del discorso a braccio in spagnolo di Papa Francesco ai membri dell’Ordine dei Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie, ricevuti qualche giorno fa nella Sala del Concistoro del Palazzo apostolico.

Partendo dalla constatazione che il «patto educativo» tra scuola, famiglia e giovani è «rotto», il Pontefice ha messo in evidenza l’urgenza di coinvolgere le tre realtà dando ad ognuna di esse la possibilità di diventare parte attiva nel processo di formazione dei giovani; in particolare ha sottolineato che «la famiglia non può essere assente» nel processo educativo dei figli. Queste tre realtà devono perciò essere riconosciute nel loro ruolo ed essere aiutate affinché possa maturare un dialogo costruttivo a favore di un rinnovato patto educativo.

Per Papa Francesco bisogna uscire dallo schema che «educare è riempire la testa di concetti». «Educare è far maturare la persona attraverso tre linguaggi fondamentali» per una formazione completa: quello delle idee, del cuore e delle mani. E’ un’educazione basata sul pensare-sentire-fare e che, soprattutto: occorre che «ci sia armonia dei tre linguaggi», in modo che gli studenti possano pensare quello che sentono e fanno, sentire quello che pensano e fanno e fare quello che pensano e sentono. Non bisogna separare questi tre linguaggi.

Ma per realizzare la pienezza del processo educativo dei giovani in questa «società liquida» è indispensabile che dialoghino con gli anziani: «Oggi i giovani devono parlare con i vecchi», afferma il Papa, in quanto: «unico modo per trovare le loro radici».

Emanuela Campanile – News.va

Chiesa cattolica svizzera

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