Un mondo social

Per lavoro viaggio anche. E viaggiando incontro gente. L’altro giorno ero sulla linea ferroviaria tra Thun e Briga. Un venerdì prima della nevicata: sole magnifico, laghi incantevoli e vette oltre i 3000 già imbiancate. Accanto a me viaggiava un giovane turista che tutto il tempo è rimasto sostanzialmente a navigare nel suo telefonino. Ho pensato: da un lato lo capisco benissimo, anch’io ho l’abitudine che deriva dalla professione che svolgo e dal tempo razionato che ho, di usare il treno per lavoro, studio o post. Eppure in vacanza… davanti a certa bellezza… mentre facevo questo ragionamento, ho visto il giovane turista alzare improvvisamente la testa dallo schermo del telefonino, guardare il panorama, scattare una foto e (verosimilmente) postarla su un qualche social, ritornando subito dopo con la testa dentro il telefonino. E così fino alla fine del viaggio. È il mondo «social» di oggi che condivido ma a cui vorrei suggerire una «variante» (in primo luogo suggerendola a me stessa): concedetevi dei momenti di stacco dal social virtuale per essere social reali. La natura è qualcosa da incontrare, da vivere in un tu a tu relazionale anche fisico, come è certamente una passeggiata, ma anche un incontro visivo e contemplativo con un bel panorama. Noi umani ci costruiamo a partire dalle abitudini che abbiamo. Il reale e il virtuale vanno tenuti uniti, non si può vivere solo di uno, dimenticando l’altro. Non si è «social» solo in una direzione!

Chiesa cattolica svizzera

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