Siria. Save the Children: a Raqqa emergenza umanitaria

Le Nazioni Unite sono pronte a entrare nella città siriana di Raqqa in Siria da dove l’Is è stato espulso. Lo ha dichiarato alla Bbc una funzionaria delle Nazioni Unite a Damasco, Linda Tom, spiegando che si ritiene non ci siano più civili a Raqqa e che ora «siamo in una situazione migliore per raggiungere le persone che necessitano di assistenza. Siamo pronti a farlo e ad aumentare la nostra assistenza», ha detto.

La funzionaria Onu ha quindi spiegato che i gruppi di assistenza umanitaria stanno cercando di aiutare i migliaia di civili che si trovano in decine di campi profughi vicino a Raqqa e che hanno urgente bisogno di acqua, cibo e medicine.

Per Alun Macdonald, Regional Media Manager – Middle East and Eastern Europe di Save the Children «la maggior parte dei bambini sono nei campi attorno alla città. Per due anni hanno vissuto in condizioni terribili, soggetti a violenze da parte dell’Is. Ci hanno raccontato di aver visto gente decapitata, oppure i loro parenti uccisi. Insomma, molti di loro denunciano importanti problemi psicologici. Cibo e acqua nei mesi scorsi sono mancati, così che tanti abitanti si sono dovuti arrangiare per sopravvivere. La stessa cosa è successa per le medicine visto che la maggior parte degli ospedali sono stati distrutti».

La situazione nei campi profughi non è facile, dice Macdonald, perché «sono sovraffollati e le organizzazioni umanitarie stanno facendo il massimo, tra tante difficoltà, per dare aiuto. Tra l’altro siamo molto preoccupati per l’arrivo dell’inverno che farà peggiorare le condizioni di vita nei campi».

Chiesa cattolica svizzera

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