Un vertice contro il mercato selvaggio del cobalto in Africa

È un mercato in piena espansione quello del cobalto, un metallo raro fondamentale nella produzione delle batterie al litio per smartphone, computer portatili, macchine fotografiche e veicoli elettrici. Dall’inizio del 2017 il valore del cobalto ha fatto un balzo del 70 per cento sui mercati mondiali mentre l’anno scorso il suo valore è aumentato di un terzo. Secondo gli esperti nei prossimi anni la domanda di questo minerale dovrebbe aumentare del 500 per cento.

Proprio per questo — secondo fonti di stampa — è in preparazione un grande vertice africano che avrà come obiettivo quello di regolamentare il settore. Anche il valore commerciale è destinato a crescere in modo deciso poiché la produzione non potrà tenere il passo della richiesta internazionale.

Tuttavia quello del cobalto non è, per ora, un mercato regolamentato. Le principali risorse mondiali sono localizzate in Africa, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo. L’ex colonia belga, nel cuore della regione instabile dei grandi laghi, garantisce il 60 per cento della produzione mondiale. Nel sud della Repubblica Democratica del Congo, al confine con lo Zambia, si trova la più grande miniera di cobalto al mondo, la Mutanga Mining.

A spartirsi il business mondiale del cobalto in un paese dilaniato da conflitti, sono per lo più multinazionali cinesi, statunitensi e svizzere. Da una parte il minerale viene utilizzato per produrre innovazione tecnologica e veicoli verdi, dall’altra produce sfruttamento del lavoro minorile nelle miniere congolesi e un elevato costo in termini di vite umane e inquinamento ambientale.

(Osservatore Romano)

Chiesa cattolica svizzera

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