La cooperazione che salva i migranti dalla tratta, nel nome di don Bosco

L’attualità del messaggio di don Bosco resta quella dell’aiuto ai più giovani in difficoltà o in stato di povertà. E’ una missione all’insegna dei valori familiari a livello mondiale, spiega Giampietro Pettenon direttore delle Missioni don Bosco. La famiglia salesiana accoglie sempre, in modo semplice, diretto, e con l’affetto di una famiglia. Di qui la vocazione  ad uscire dai confini per andare verso le periferie del mondo. Basti pensare che i primi missionari salesiani andarono proprio in Argentina, anticipando di centocinquanta anni lo spirito della cooperazione odierna.

Di uguale avviso è anche don Guido Errico, vicepresidente del VIS – il Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, e lui stesso salesiano.L’insegnamento di don Bosco nel contesto africano è arricchito dai tanti giovani che si appassionano al clima familiare che è tipico di ogni opera salesiana e dove trovano le energie, le disponibilità e le opportunità per crescere e maturare nella speranza di un futuro migliore.

A dimostrare come i valori salesiani e il carismi di don Bosco ben si conciliano con le esigenze della cooperazione allo sviluppo è Paola Schinelli, volontaria del VIS in Senegal dove segue alcuni dei progetti realizzati in diversi paersi dell’Africa occidentale anche con il contributo della cooperazione italiana.

Chiesa cattolica svizzera

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