È viva la missionaria rapita in Mali / GdP

Beatrice Stöckli, la missionaria protestante svizzera rapita in Mali un anno fa, è ancora viva stando a un video diffuso ieri dai sequestratori di Al-Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) e riportato dal SITE Intelligence Group, che segue le attività online delle organizzazioni jihadiste. Nel video di circa due minuti, messo online secondo SITE (che dà erroneamente il cognome Stockly ripreso anche dalle agenzie stampa) sulle reti sociali Telegram e Twitter, la missionaria indica in francese la sua identità e la data del 31 dicembre 2016, con una voce flebile, appena udibile, il viso avvolto in un velo nero.

La basilese afferma di essere stata rapita da Aqmi «360 giorni» fa. Poi saluta la famiglia e ringrazia «il governo svizzero per tutti gli sforzi fatti» per tentare di ottenerne la liberazione. «Sono in buona salute», aggiunge. Il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) ha comunicato ieri sera di essere a conoscenza del nuovo video. «La Svizzera chiede la liberazione senza condizioni» di Beatrice Stöckli, aggiunge in una nota.

Aqmi aveva rivendicato a fine gennaio 2016 in un primo video il sequestro, avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 gennaio precedente, della donna svizzera Timbuctù, in Mali. Un secondo video, molto simile a quello pubblicato ieri, era stato messo online dal gruppo terroristico islamico a metà giugno 2016, dando una prova di vita dell’ostaggio.

La basilese era era già stata rapita una prima volta nell’aprile del 2012 da estremisti islamici, sempre in Mali. In quell’occasione era stata liberata alla condizione di non mettere mai più piede nel paese africano. Era però tornata a vivere nel gennaio 2013 a Timbuctù, dove è nota per il suo impegno sociale e per la sua attività di diffusione del cristianesimo. Secondo un pastore rappresentante della Chiesa battista della città, interpellato dalla RSI cinque anni fa, Beatrice Stöckli «svolgeva un’attività missionaria di tipo autonomo, anche attraverso l’assistenza ai bambini in un quartiere periferico.»

Chiesa cattolica svizzera

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