Papa Francesco: il 9 gennaio il «Video» per le intenzioni di preghiera; p. Fornos, «più di 13 milioni di visualizzazioni» in un anno

Verrà pubblicato il 9 gennaio il video per le intenzioni di preghiera del Papa, incentrato questo mese sul tema dell’impegno dei cristiani per le sfide dell’umanità. Proprio un anno fa veniva lanciata l’iniziativa del «Video del Papa» per dare nuovo slancio alle intenzioni di preghiera mensili. Per un bilancio e alcune anticipazioni su questa iniziativa di nuova evangelizzazione, Alessandro Gisotti ha intervistato padre Frédéric Fornos, direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa:

R. – È straordinario, è una meraviglia: si vede che il Signore sta spingendo questo progetto, perché, veramente, non ci aspettavamo che tanta gente visualizzasse questi video del Papa. Per noi era importante aiutare il Santo Padre ad aver uno strumento per raggiungere la gente, per aiutare i cattolici a pregare con lui e con tutte le persone di buona volontà per le grandi sfide dell’umanità. Dopo 12 mesi contiamo più di 13 milioni di visualizzazioni del «Video del Papa» solamente sulle nostra rete qui in Vaticano. Se poi si tengono in considerazione gli oltre 3.200 media nel mondo che parlano, che fanno conoscere i video del Papa ogni mese, allora la cifra è ancora maggiore: sono milioni le persone in tutto il mondo che lo guardano, anche ad esempio, attraverso Whatsapp. Quindici giorni fa ero in Vietnam: qui ho incontrato dei  giovani che mi mostravano  il video del Papa attraverso Whatsapp!

D. – È il Papa stesso che chiede di pregare, ma con una modalità molto nuova che raggiunge anche i giovani che magari in un altro modo non si potrebbero raggiungere su questi contenuti …

R. – Sì. Questo video è disponibile attraverso tutte le reti social, in dieci lingue: Youtube, Facebook, Twitter, Instagram; per questo motivo raggiunge molti giovani. Come sappiamo, i giovani cercano immagini, video … Questo è il linguaggio del mondo di oggi e questo linguaggio permette a molte persone di venire a conoscenza delle preoccupazioni del Santo Padre circa la missione della Chiesa, sulle sfide dell’umanità; ci coinvolge in una comunione. Abbiamo ricevuto anche sette premi; l’ultimo è il premio «Bravo», da parte della Conferenza episcopale spagnola. È un riconoscimento per questo lavoro realizzato insieme all’agenzia Maci – l’agenzia di comunicazione che ci aiuta molto in questa iniziativa – e alla Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede. È veramente un grande progetto; è sorprendente per noi. Inizialmente pensavo che sarebbe stato un progetto esclusivo per il Giubileo della Misericordia, per aiutare non solo i cattolici – è un progetto per l’evangelizzazione –, ma soprattutto la gente lontana dalla Chiesa a conoscere le intenzioni del Santo Padre e della Chiesa universale nell’Anno della misericordia. A settembre scorso ho incontrato il Santo Padre durante un’udienza privata e mi ha detto che era molto contento di questo progetto e che desiderava portarlo avanti nel 2017. Stiamo dunque già lavorando per le intenzioni di preghiera del 2017.

D. – Il 9 gennaio verrà pubblicato il primo video del 2017, legato alle intenzioni di preghiera del Papa. Ci sono delle novità che può anticipare per quest’anno appena iniziato?

R. – Sì, c’è una novità. Fino ad ora, per oltre cento anni, c’erano due intenzioni di preghiera ogni mese, che il Papa affidava alla sua Rete mondale di preghiera: un’intenzione generale e una missionaria. Con una prima riforma vennero chiamate «intenzione universale» e «intenzione per l’evangelizzazione». Nel processo di riforma di questo servizio ecclesiale della Santa Sede è stata apportata un’altra modifica: ci sarà un’intenzione universale e un’intenzione per l’evangelizzazione che si alterneranno ogni mese; un mese ci sarà un’intenzione universale e il mese successivo un’intenzione per l’evangelizzazione. Questo significa che ogni mese abbiamo un’intenzione, un orientamento per la nostra vita e per la missione della Chiesa. Di conseguenza i due video avranno stili diversi. Ci sarà anche un’altra modifica: Papa Francesco ci affiderà all’inizio di ogni mese, al primo Angelus di ogni mese, un’intenzione di preghiera «dell’ultimo minuto», più urgente, in relazione con l’attualità, con quello che accade nel mondo, con le sofferenze o le grandi sfide e che preoccupano il Santo Padre, la Chiesa e la sua missione. Quindi all’inizio di ogni mese ci affiderà questa intenzione, affinché possiamo pregare insieme a lui e con tutta la Chiesa; tutto questo anche per aiutarci ad uscire dalla globalizzazione dell’indifferenza e aprirci ad una cultura dell’incontro, all’apertura verso gli altri e a questo nuovo mondo che sta nascendo.

(Alessandro Gisotti/Radio Vaticana)

Chiesa cattolica svizzera

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