Ci abbiamo creduto!

Di Lavinia Sommaruga

Nel cuore della pizzeria della città, Fiamma mi annuncia: ho il posto che ho sempre sognato. La commozione è molto grande. Le sue lacrime mi coinvolgono. Che bellezza! Siamo qui a festeggiare! Ma che coraggio che a volte bisogna avere per continuare, per realizzare un sogno.
La pizza che lei ci regala viene gustata con piacere nel locale dove passa la gente indaffarata. Una fetta dopo l’altra prende una bontà diversa: quel dono di un saporito momento di convivialità.

Un giorno, ben più di un lustro fa, una donna mi ha parlato di una sua amica in difficoltà «Sarebbe bene che tu la incontrassi». Tra i mille impegni, mi sono decisa. Ho pensato: è meglio che un’amica mi accompagni così mi sento più sicura. Sono in grado e pronta ad ascoltarla ed a accoglierla?
Abbiamo scoperto una bellissima donna dal cuore generoso, elegante anche nel suo linguaggio, occhi vivaci come il mare. Nell’incontro fatto di parole semplici ma vere capiamo che c’è un momento chiave: la giovane madre ha bisogno di dare una svolta alla sua vita e crederci. E’ un momento particolare di incontro, di bellezza, un attimo di tempo sospeso ma decisivo. In comune metteremo la forza del cambiamento e l’appoggio silenzioso alle sue scelte. Il bimbo andrà presto a scuola. Ha senso sacrificarsi il tempo e le relazione per ottenere una formazione? Lei ce lo ha dimostrato. La mia amica mi ripeteva: vedrai passo dopo passo le cose si risolvono. Bisogna intraprendere un passo alla volta.

Con dignità e il desiderio di una nuova vita da indipendente Fiamma ci ha illustrato la sua andatura ritmata composta da fatiche e delusioni quotidiane ma pure da momenti di profondità e di gioia. Scoprimmo la sua intensità di relazione: una sua presenza attenta nei nostri confronti. Un volersi bene reciproco. Per Natale fiori profumati ci sono stati donati: non ha mai dimenticato un momento chiave.
Piano piano le strade cosi diverse da età e da impegni, si riconoscono e si incontrano. Per noi che la conosciamo nel suo percorso ogni scambio telefonico, o visita è occasione di riflessione sulla nostra propria vita. Mi da sostegno al mio essere. Ci riconosciamo nella maternità. Mi ha regalato lealtà.

In questo suo cammino faticoso quante volte anch’io ho cercato questa luminosità in fondo di me. E’ solo riconoscendola che forse posso custodirla. Quante volte avrei abbandonato, ma Fiamma mi ha troppo interpellata. Mi ha chiesto di essere presente con la mia umanità. La speranza di arrivare si è intensamente ancorata soprattutto nei momenti dove doveva fare giochi di destrezza. E quali! Come non cadere in una auto segregazione? Educare suo figlio, amare quanto desiderato. E pensare che ora è lei che sostiene un’altra madre.

Guardando il cielo stellato di queste notti invernali limpide la commozione mi porta a vedere i sottili legami fra le stelle dell’Orsa maggiore. Contemplando il cielo sento/iamo il regalo: Il Crederci tutti insieme. E cosi fu …

 

Chiesa cattolica svizzera

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