Farfalle e uragani

Di Federica Mauri
«Il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo»: un’affermazione sorprendente che fece Edward Norton Lorenz, un matematico americano agli inizi degli anni ’70, e che mi ha sempre affascinato. Ma è davvero così o è solo un modo di dire?
Quello che è certo, è che in un mondo globalizzato, i confini scompaiono e così i problemi degli altri diventano anche i nostri, e viceversa. Quindi se vi sono delle multinazionali svizzere che, tentate dalla possibilità di massimizzare i propri profitti, agiscono in stati fragili del Sud del mondo, spesso oggetto di conflitto, finendo con l’ignorare o addirittura calpestare i diritti umani o la protezione dell’ambiente, non possiamo far finta di nulla. È quello che pensano almeno 120’000 persone in Svizzera che hanno sottoscritto l’iniziativa popolare «Per imprese responsabili – a tutela dell’essere umano e dell’ambiente», depositata il 10 ottobre presso la Cancelleria federale a Berna. Siccome la politica federale tarda ad agire, 80 organizzazioni (fra cui anche Sacrificio Quaresimale) hanno lanciato questa iniziativa e si sono impegnate nella raccolta delle firme. Il testo chiede al Consiglio federale di prendere provvedimenti per rafforzare il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente da parte dell’economia, non solo in Svizzera ma anche all’estero.
Ci vorrà ancora del tempo, prima che questa lacuna sia colmata nel diritto svizzero, da parte del parlamento. Intanto mi chiedo: nel giardino di casa mia, specialmente in estate, vedo diverse farfalle variopinte che volano di fiore in fiore. Quanti uragani sono nati lì? E poi penso a noi esseri umani. Con le nostre azioni, le nostre attività, i nostri spostamenti, il nostro stile di vita… quanti uragani stiamo causando?

Chiesa cattolica svizzera

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