Violenza sulle donne: rischio alto tra i migranti

Si celebra oggi, 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per l’occasione, l’Unicef aderisce alla campagna dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere. A livello globale circa 15 milioni di ragazze adolescenti tra i 15 e i 19 anni hanno subito violenza sessuale durante la loro vita. E resta molto alto il rischio di violenza sessuale sulle donne e le adolescenti che percorrono la rotta del Mediterraneo centrale.

«La Madonna dall’occhio nero», icona del XVII secolo, custodita nel santuario mariano di Galatone in provincia di Lecce.

Anche il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha recentemente riportato l’attenzione sul fenomeno nelle osservazioni conclusive 2019 al quinto e sesto rapporto periodico dell’Italia facendo riferimento in modo specifico alla violenza di genere, «compresa la tratta di minorenni stranieri, in particolare di sesso femminile». La ricerca congiunta ha mostrato che intervenire tempestivamente può avere effetti positivi. Eppure secondo un’analisi condotta su 30 Paesi solo l’1% delle adolescenti sopravvissute a violenza ha richiesto supporto a personale specializzato. »Le ragazze migranti e rifugiate sono oggi tra le categorie più a rischio di violenza, in particolare legata allo sfruttamento sessuale, per quanto sia difficile citare numeri esatti. Le giovani con cui veniamo in contatto ci stupiscono per la loro capacità di resilienza, sappiamo però che chi è sopravvissuto a violenza ha bisogno di supporto», osserva Anna Riatti, responsabile Unicef della risposta a favore dei bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia. L’Unicef le accompagna con interventi che puntano sull’empowerment e sull’accesso ai servizi utili. Quest’anno sono stati raggiunti con messaggi di prevenzione e supporto oltre 3.000 migranti e rifugiati e formati circa 700 operatori.

Sir/Red

25 Novembre 2019 | 16:23
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