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Ticino e Grigionitaliano

Vico Morcote in festa con il Vescovo per i Santi patroni Fedele e Simone

«Le attività in cantiere sono tante e non manca la voglia di farle». È una bella sorpresa l’entusiasmo con il quale Manuela Rosazza, presidente del Consiglio parrocchiale di Vico Morcote, decide di raccontarci della vita parrocchiale del paese. Un paese che non conta più di 400 abitanti, ma nei quali il desiderio di impegnarsi per la propria comunità sembra rafforzarsi di anno in anno. Lo dimostra la preparazione messa in atto per l’imminente visita del vescovo di Lugano Lazzeri, che ha scelto di unirsi alla piccola comunità sulle sponde del lago Ceresio per festeggiare assieme, domenica, la festa patronale, dedicata ai Santi Fedele e Simone. I festeggiamenti, che si apriranno con una S. Messa solenne nell’antica chiesa domenica 24 ottobre alle ore 10.30, proseguiranno, dopo l’aperitivo preparato dal Consiglio parrocchiale con la collaborazione di diverse volontarie del paese e la vendita di alcuni prodotti locali, con una castagnata nel pomeriggio.

«Ci stiamo preparando da diverse settimane», sottolinea la signora Rosazza. «Anzitutto, con le prove della corale interparrocchiale Maria Fidelis, che negli anni, condecorando le celebrazioni più importanti, è diventata un punto di riferimento per la gente del posto, sia di Morcote che di Vico Morcote. Sempre da Morcote, domani, arriveranno i membri della confraternita del Santissimo Sacramento, per partecipare alla Messa. Questa sera, invece, su iniziativa del parroco avrà luogo una veglia di preghiera».

La festa è espressione di un forte attaccamento alle proprie radici, che nel tempo ha portato il Consiglio parrocchiale a voler attuare una serie di altre iniziative: «Conservare quanto i nostri avi ci hanno tramandato è un dovere. È una convinzione che trova uniti il Consiglio parrocchiale e il Municipio di Vico Morcote, grazie al quale, tra il 2007 e il 2008, siamo riusciti a restaurare le facciate esteriori della nostra chiesa, forse una delle eredità più grandi dei nostri antenati. In questi mesi, invece, stiamo valutando l’eventuale restauro di un antico stendardo, raffigurante i nostri Santi patroni. Proprio in occasione della festa patronale di domani, abbiamo anche deciso di far stampare dei santini con la loro immagine, da distribuire alla gente».

Al lavoro del Consiglio parrocchiale si affianca quello del parroco, don Michal Podbielski, per il quale, essere pastore di una comunità tanto piccola, è un privilegio. Soprattutto, ci rivela, sarà bello poter attuare, tutti assieme, il processo sinodale appena apertosi: «Ho la fortuna di poter avere al mio fianco parrocchiani, uomini e donne, che, oltre ad aver sempre dimostrato un forte senso comunitario, amano essere interpellati e coinvolti. La festa patronale è un esempio, ma non è l’unico. Tengo, ogni due settimane, una lectio divina, in risposta a un bisogno che mi hanno manifestato da qualche tempo a questa parte: quello di fare della fede una questione condivisa e attuale, legata ai problemi della vita reale, in modo non molto diverso da come mi immagino debbano essere state le prime comunità cristiane. Inoltre, da novembre darò avvio a un ciclo di incontri di catechismo per adulti, per favorire ulteriormente il confronto. A queste attività comunitarie se ne uniscono altre, come i pellegrinaggi. Sono momenti che ci tengono uniti.

Il vescovo ci è vicino in questo nostro essere Chiesa, che sicuramente uscirà rafforzato dal Sinodo. È da giorni che la gente mi ripete il suo entusiasmo per la visita: non c’è infatti miglior modo di iniziare il processo sinodale tutti assieme che la visita di un vescovo, che decide di essere pastore «in uscita» e di andare là dove i suoi fedeli chiedono di essere ascoltati, soprattutto in tempi difficili, come la pandemia».

Laura Quadri

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22 Ottobre 2021 | 13:32
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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