La conferenza stampa di oggi a San Gallo (foto Sylvia Stamm, kath.ch)
Svizzera

Vescovi svizzeri: ancora più trasparenza nelle direttive in materia di abusi sessuali

Il numero degli abusi sessuali segnalati nella Chiesa in Svizzera è  aumentato nel 2017 rispetto al 2016. Se infatti l’anno precedente erano stati segnalati 24 casi, sono 65 quelli segnalati nel 2017. Il 90% di questi casi riguarda fatti anteriori al 1990 e quindi caduti in prescrizione. Questo dato significa che la campagna di prevenzione e di sensibilizzazione alla denuncia portata avanti nelle diocesi dalla Chiesa in Svizzera funziona.

I vescovi svizzeri hanno presentato questa statistica durante una conferenza stampa a San Gallo, tenuta alla chiusura della loro Assemblea ordinaria di settembre. Le statistiche esposte a San Gallo parlano di 283 casi segnalati tra il 2010 e il 2017, di questi i due terzi delle 311 vittime sono bambini e giovani al di sotto dei 16 anni al momento dei fatti, mentre un terzo sono adulti, con una maggioranza di vittime donne.  Gli autori dei fatti che sono stati identificati sono 301, tra loro la netta maggioranza sono uomini: preti diocesani e religiosi, diaconi e teologi laici. Solo l’8,6% di coloro che hanno perpetrato violenze sono donne.

Quanto alla direttive in materia di abusi sessuali predisposte dalla Conferenza dei vescovi svizzeri promulgate nel 2001, aggiornate tre volte, l’ultima a gennaio 2014, vengono leggermente riviste in questi giorni, a favore di una ulteriore chiarezza. La CVS infatti ha preso la decisione di procedere alla segnalazione di tutte le forme di abuso, anche quelli nei quali la vittima non voglia esporre denuncia, abbracciando così una linea di totale chiarezza e trasparenza che va a vantaggio della giustizia. La direttiva è valida per tutte le Diocesi svizzere, i vescovi, i vicari generali e i responsabili di strutture ecclesiastiche. Lo hanno spiegato oggi in conferenza stampa a San Gallo, al termine dell’Assemblea ordinaria della CVS,  mons. Charles Morerod (Ginevra, Losanna e Friborgo, presidente uscente CVS), il vescovo Felix Gmür (Basilea) e mons. Jean Marie Lovey (Sion) accompagnati dal segretario della CVS, Erwin Tanner. 

Prevenzione degli abusi nelle diocesi: nel futuro si pensa di uniformare i contenuti dei percorsi formativi

Il prossimo tema che la Conferenza dei vescovi svizzeri ha annunciato in conferenza stampa di voler affrontare in materia di abusi sessuali, riguarderà la prevenzione. Se tutte le diocesi svizzere hanno preso delle misure in tal senso e se viene svolta una adeguata formazione in tutti i seminari, è vero -è stato osservato da mons. Gmür – che sarebbe necessario uniformare i contenuti di questi percorsi formativi.

La Diocesi di Lugano e le disposizioni della Conferenza dei vescovi svizzeri

La Diocesi di Lugano applica le direttive della CVS. La Diocesi ha istituito nel 2011 una commissione di esperti e ha messo a disposizione di chi lo necessitasse due professionisti disponibili ad ascoltare ed accompagnare le persone coinvolte e i loro famigliari. Un volantino è stato diffuso lo scorso anno nelle parrocchie per segnalare tutte queste iniziative ed invitare i fedeli a rendere noti eventuali casi. Nel sito della Diocesi di Lugano si trovano tutte le indicazioni.

 

La conferenza stampa di oggi a San Gallo (foto Sylvia Stamm, kath.ch)
9 Settembre 2018 | 06:51
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