Internazionale

Vaticano: è iniziato il processo per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato

È iniziato il processo per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato del Vaticano. Si tratta di uno storico processo, che vede per la prima volta imputato un cardinale per la compravendita- truffa di un immobile al centro di Londra. Il tutto secondo l’accusa sarebbe stato finanziato con la colletta dei fedeli – il cosiddetto Obolo di San Pietro – gestita dalla Segreteria di Stato. Tra i dieci imputati c’è infatti il cardinale Angelo Becciu. All’epoca in cui venne deciso l’investimento fu Sostituto agli affari generali della Segreteria di Stato. L’udienza iniziata martedì era dedicata a questioni procedurali e alla costituzione delle parti, tra cui quella della Segreteria di Stato come parte civile. Altra parte lesa è la cosiddetta banca vaticana Ior. L’udienza, presieduta da Giuseppe Pignatone, è durata sette ore, alla presenza di una trentina di avvocati, giornalisti, gendarmi e solo due dei dieci imputati: monsignor Mauro Carlino, in aula già di prima mattina, e il cardinale Giovanni Angelo Becciu. Altra novità particolare per questo maxiprocesso è il fatto che l’udienza si sia svolta nella Sala polifunzionale dei Musei Vaticani, allestita per l’occasione ad aula di Tribunale. Gli imputati – tra prelati, funzionari della Santa Sede e manager esterni – sono accusati a vario titolo di reati. Il tutto si svolge dopo lunghi mesi di indagini, punteggiati da dimissioni e polemiche. Solo lo scorso 3 luglio il Presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Pignatone, ex procuratore capo di Roma e grande esperto di mafie, ha rinviato a giudizio le dieci persone ora imputate. Gli imputati sono tutti collegati a Becciu, tra questi ci sono il suo ex segretario, monsignor Mauro Carlino, Fabrizio Tirabassi, il laico che gestiva la cassa della Segreteria di Stato, gli ex vertici dell’authority finanziaria per l’antiriciclaggio, lo svizzero René Bruelhart e Tommaso di Ruzza, e poi – esterni al Vaticano – Cecilia Marogna, sedicente agente segreto di fiducia di Becciu, il banchiere Enrico Crasso, che per lunghi anni ha gestito gli investimenti vaticani tramite Credit Suisse, l’avvocato d’affari Nicola Squillace, il broker Gianluigi Torzi, nel frattempo arrestato dalla Guardia di finanza di Roma e accusato dallo Stato pontificio di tentata estorsione, e Raffaele Mincione, il finanziere attorno al quale ruota l’intera vicenda in quanto acquirente dell’immobile contestato a Londra. I diversi reati contestati sono truffa, riciclaggio, abuso d’ufficio, estorsione, corruzione, appropriazione indebita e peculato. Ai rilievi degli avvocati degli imputati che hanno contestato il processo ha risposto Paola Severino, ex ministro della Giustizia italiano e legale per la parte civile della Segreteria di Stato della Santa Sede, che ha ribadito la legittimità della costituzione a parte civile dell’ente vaticano che gestisce il patrimonio. La professoressa ha ribadito il «forte connotato morale» del processo in corso. I capi d’accusa, d’altronde, necessitano, per il bene della Chiesa e di tutti quanti, che si faccia luce. L’udienza riprenderà il prossimo 5 ottobre.

Mario Galgano, redattore Radio Vaticana (Roma)

30 Luglio 2021 | 13:25
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