Ticino e Grigionitaliano

Alla scoperta delle sinagoghe del I secolo: intervista al prof. Fidanzio

Che cosa raccontano gli studi archeologici sulle sinagoghe del I secolo dopo Cristo? Sarà questo il tema del webinar promosso nella giornata di martedì 23 febbraio (ore 14, accesso libero via Zoom a questo link) dall’Istituto di Cultura e Archeologia delle Terre Bibliche della Facoltà Teologica di Lugano in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo. Ne abbiamo parlato con il professor Marcello Fidanzio, direttore dell’Istituto.

Professor Fidanzio, perché partecipare all’incontro del 23 febbraio? 
Le sinagoghe sono luoghi interessanti per comprendere l’identità ebraica. La ricerca archeologica sulle sinagoghe del primo secolo, in particolare, ci permette di capire meglio alcuni elementi del vissuto religioso al tempo di Gesù, che operava anche in quegli spazi: i Vangeli ci dicono che il Cristo «percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe» (Mt 4,23). Le ricerche più recenti hanno offerto nuovi stimoli per i nostri studi.

Che cosa si è scoperto?
Grazie ad alcuni scavi, di cui parleremo nell’incontro, abbiamo potuto conoscere le sinagoghe non solo grazie alle testimonianze scritte, ma indagando la struttura degli stessi ambienti e le iscrizioni murarie. Così abbiamo un quadro più completo sulle sinagoghe: cosa si faceva al loro interno, qual era la funzione nella società del tempo. La FTL ha partecipato ad alcune ricerche, per esempio quelle relative alla sinagoga del I secolo a Tel Rekhesh. Ultimamente, ci sono stati ritrovamenti notevoli negli scavi alla sinagoga di Magdala: con questo luogo avremo un collegamento durante il webinar.

Marcello Fidanzio con il collega Mordechai Aviam sullo scavo di Tel Rekhesh (sinagoga del I secolo) 

Quali novità sono emerse, in particolare?
In primo luogo, oggi sappiamo che la sinagoga era situata in un contesto che presentava diversi elementi utili alla pratica religiosa: per esempio spazi per i bagni rituali, o vasellame in pietra per osservare le norme sulla purità. Ancora, sui lati delle sinagoghe erano presenti delle bancate murarie: così capiamo che le persone erano disposte in modo che il centro della sinagoga rappresentasse il «fuoco» degli incontri. Sappiamo che la sinagoga era il luogo comunitario, punto di ritrovo per importanti appuntamenti religiosi e civili. Nella sinagoga ci si riuniva per leggere la Torah e studiare i precetti, come dice la preziosa iscrizione di Teodoto. Ma anche per prendere decisioni: ad esempio nella sinagoga di Tiberiade si discusse delle azioni da intraprendere nell’ambito della rivolta anti-romana. Così si capisce come mai le sinagoghe fossero molto diffuse: persino nei piccoli villaggi, come Nazareth, o addirittura se ne trovano in insediamenti rurali abitati da poche persone. Scopriamo, infine, che sinagoghe di epoca successiva sorgevano in realtà su sinagoghe precedenti: si rivela così una continuità di destinazione dei luoghi, che mantenevano la prerogativa di ospitare uno spazio di culto. Questo sostiene l’identificazione della sinagoga del tempo di Gesù a Cafarnao, il cui pavimento di I secolo sembra trovarsi 1,30m sotto quello della grande sinagoga del V/VI secolo che visitiamo attualmente.

Il webinar sarà in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo.
Una bella collaborazione che prosegue fin dal 2008, anno del primo convegno TerraSancta a Lugano, e che in quest’anno così particolare ci ha già visti promuovere un primo incontro online sugli scavi di Qumran a novembre 2020. Le autorità israeliane sanno bene quanto il tema del turismo culturale e religioso sia degno di attenzione. Anzi, la risposta della gente ci ha sorpreso: il primo webinar fu molto partecipato, e per il 23 febbraio abbiamo già circa 200 iscrizioni. Intercettiamo diverse fasce di pubblico, credenti e non credenti, cristiani ed ebrei, appassionati di storia e cultura. Questi temi, del resto, sono un «ponte» di dialogo.

Perché è importante approfondire la conoscenza delle Terre Bibliche?
Non è un caso che l’Ufficio del Turismo israeliano si rivolga principalmente agli operatori che organizzano i viaggi in Terrasanta, e agli specialisti come noi. Occorre infatti investire nella formazione di chi promuove queste esperienze, perché le rovine archeologiche non parlano da sole: bisogna «leggerle», e per questo sono necessarie competenze specifiche. Altrimenti c’è il rischio di andare nei luoghi santi senza comprenderli, mentre in questi spazi si giocano le radici della nostra fede. Lo stesso Studium Biblicum dei Francescani, del resto, nacque proprio con queste finalità.

Altri appuntamenti, oltre al webinar?
Il tema delle sinagoghe sarà trattato all’interno di un seminario di sei incontri, tutti i mercoledì dalle 14.30 alle 16.15, che la FTL propone a partire dal 24 febbraio, per ora in modalità online a causa della pandemia. Se qualcuno fosse interessato a partecipare come uditore, è possibile scrivere per informazioni a info@teologialugano.ch e partecipare liberamente alla prima lezione.

Molte persone, anche dal Ticino, sperano di poter visitare presto la Terrasanta: quali prospettive?
La campagna vaccinale in Israele procede a grandi passi, e sembra che le autorità si stiano orientando verso l’utilizzo di un «green pass» anche per permettere ai gruppi di ritornare a visitare il paese: con un certificato di vaccinazione sarà possibile entrare. L’auspicio è che entro la fine dell’anno possiamo tornare a proporre i nostri pellegrinaggi, sperando che l’evoluzione della pandemia renda possibile questo desiderio.

22 Febbraio 2021 | 15:13
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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