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I diari spirituali dei monaci di Tibhirine

Tre mesi dopo la beatificazione dei martiri di Algeria, l’8 dicembre 2018 a Oran, una nuova opera getta una luce nuova sulla vita dei sette monaci uccisi nel 1996. Con questa «autobiografia spirituale», l’autrice e studiosa Marie-Dominique Minassian non scrive sui trappisti, ma li fa parlare attraverso le loro lettere, i loro diari spirituali, le loro omelie e le loro meditazioni.

«Questo libro celebra delle vite che non smetteranno mai di parlarci. È un’opera imponente (760 pagine), che racchiude sette differenti itinerari di vita, pur accomunati dalla stessa regola di vita», ha spiegato Marie-Dominique Minassian durante la presentazione dell’opera pochi giorni fa all’Università di Friborgo. L’autrice dice di aver scoperto, tra i materiali cui ha avuto accesso, un vero tesoro spirituale. Attraverso varie fonti ha potuto ripercorrere tutta la vita dei monaci, dalla loro chiamata alla vita monastica fino all’ora del martirio.

Marie-Dominique Minassia | © Raphaël Zbinden

Con l’aiuto e l’appoggio di un comitato scientifico, la teologa – che da anni si interessa al caso dei monaci di Tibhirine – ha anche potuto contare sul supporto dei monaci di tre abbazie differenti, da cui provenivano i monaci di Tiberine.

Delle storie singolari

Quando si ripercorre la vita dei 7 monaci, non si può che rimanere colpiti dalla sua fragilità e dalla sua precarietà. «Nonostante ciò, il loro messaggio permea il mondo», nota la studiosa. «Non si tratta tanto di raccontare – sottolinea – ma piuttosto di mettersi all’ascolto». «L’appello all’Amore li ha fatti imbarcare per un viaggio comunitario esigente e bello al contempo».

«La nostra vita? L’abbiamo donata»

Anche mons. Henri Teissier, arcivescovo emerito d’Algeria, che firma l’introduzione del volume, ha raggiunto Friborgo per dare la sua testimonianza. Ricorda, in particolare, di aver chiesto una volta a uno dei monaci che sarebbe poi stato assassinato di essere prudente. La risposta fu chiara: «La nostra vita noi l’abbiamo donata, nessuno ce la può prendere».

Qualche perla

Durante la presentazione del libro a Friborgo, due monaci della comunità di Hauterive hanno prestato la loro voce per la lettura pubblica di alcuni brani del volume:

Marie-Dominique Minassian ha raccolto i testi dei monaci assasinati

«Mi piacerebbe che la mia comunità, la mia Chiesa e la mia famiglia si ricordassero che la mia vita  è stata donata a Dio e a questo Paese».

(padre Christian)

«Coloro che ci guardano potrebbero pensare: A che scopo? A cosa servono le loro vite? Apparentemente a niente. Mistero della chiamata».

(padre Bruno)

«Monaci in territorio non cristiano. Nessun avvenire. È chiaro. Ma c’è la coscienza che qui possiamo vivere una Presenza: servizio di preghiera e amicizia» (padre Chrstophe)

Il libro: Moines de Thibhirine, heureux ceux qui espèrent, autobiographies spirituelles, Textes recueillis et présentés par Marie-Dominique Minassian, Paris, 2019, 760 pages, Editions du Cerf, Bellefontaine et Bayard.

Cath.ch/red

23 Febbraio 2019 | 17:10
Tempo di lettura: ca. 2 min.
libro (126), Tibhirine (6)
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