Ticino: la vita e le opere di Antonio Ciseri a duecento anni dalla nascita

Ancora oggi, non tutti i pellegrini che salgono fino al Santuario della Madonna del Sasso, a Orselina, sanno che ad attenderli non vi sarà solo l’antico complesso conventuale, ma anche un’importantissima opera, indicata in tutte le guide sulla pittura ottocentesca: il Trasporto di Cristo al sepolcro, fermoimmagine su uno dei momenti più tragici della passione di Cristo, reinterpretato magistralmente da uno dei maggiori pittori ticinesi del periodo: Antonio Ciseri. Il corpo di Gesù, calato inerte dalla croce, pende tra le braccia di due uomini, accompagnati dalla Madonna, Maria Maddalena e san Giovanni; bozzetti e disegni, custoditi in Santuario, ne documentano l’elaborazione lunga e complessa. Ciseri vi lavora dal 1864 al 1870.

Troviamo poi altre sue famose opere a carattere religioso, oltre a Locarno (S. Francesco riceve le stimmate) e Ronco (S. Antonio Abate e San Martino vescovo di Tours, appena restaurati per volontà della parrocchia), anche nella chiesa di S. Carlo di Magadino (La Pietà) e a Rasa, nelle Centovalli (S. Anna e Maria Bambina). Proprio in occasione del bicentenario dalla nascita, e nonostante la pandemia, quest’anno in tante parti del Cantone si è voluto omaggiare questo illustre concittadino. Tante, al riguardo, le iniziative messe in campo da più parti, che permettono di esplorare il lascito, ma soprattutto, di rievocare le tappe dell’esistenza del pittore ticinese.

Artista di fama internazionale, Antonio Ciseri nasce a Ronco sopra Ascona il 25 ottobre 1821. Nel 1833, il padre lo conduce con sé nel capoluogo toscano, dove frequenta l’Accademia fiorentina. Il decennio che va dal 1850 al 1860 è per il Ciseri un periodo di intenso lavoro e di importanti esperienze. Nel 1852 viene nominato egli stesso professore all’Accademia, mentre nel 1855 sposa Cesira Bianchini, con cui avrà quattro figli. Nel tempo, si divide fra dipinti commissionati da ordini monastici, innumerevoli ritratti per committenti privati e il governo. Il 1863 è l’anno di un’altra sua importante realizzazione: Il Martirio dei Maccabei, esposto nella chiesa di Santa Felicita di Firenze – il bozzetto è depositato attualmente al MASI di Lugano – e per il quale il Ciseri ottenne anche una medaglia d’oro all’Esposizione universale di Vienna (nel 1873). Il legame con i familiari rimasti in Ticino, in particolare con il fratello Vincenzo, non si affievolirà mai.

Assieme a Vincenzo Vela, Ciseri per anni fu membro della Commissione d’esame delle scuole di disegno cantonali. La morte lo raggiunge a Firenze l’8 marzo 1891, pochi mesi dopo aver terminato un’altra delle sue opere più famose: l’Ecce Homo. Si tratta di un dipinto di notevoli dimensioni, realizzato in quasi 20 anni di attività, e conservato nella Galleria di arte moderna di Palazzo Pitti. Ponzio Pilato è raffigurato mentre con un gesto ostenta alla folla il Nazzareno, presentato di spalle. Nessuno mostra il volto, ad eccezione della moglie del governatore romano, ripresa insieme alla propria ancella, quasi le stesse sussurrando la propria verità sull’innocenza di Cristo. Abbandonati i suggerimenti «accademici», Ciseri approda, sul finire degli anni, a una convinzione: la parola evangelica necessita di perfezione formale, ma soprattutto di studio attento dei dettagli e di molto realismo pittorico.

Casa Ciseri a Ronco sopra Ascona

La storia di Antonio Ciseri e del suo straordinario talento, hanno origini lontane. Origini che oggi, grazie alla riapertura straordinaria della casa natale su iniziativa dell’Associazione Ronco sopra Ascona – Cultura e Tradizioni, possono ora essere ripercorse nel dettaglio.

L’edificio, infatti, nel cuore di Ronco, accoglie il visitatore con una molteplicità di stanze riccamente decorate, frutto di una maestria sviluppata nel tempo dagli avi del Ciseri e, dal paesino importata a Firenze: al pianterreno, un ampio scorcio dipinto sul lago di Como rievoca i Promessi sposi del Manzoni, mentre medaglioni racchiudono i volti – immaginati dall’autore, Giuseppe Ciseri, zio del pittore – di alcuni dei suoi personaggi più famosi. In una stanza accanto l’attenzione è catturata dai giochi prospettici, tipici del periodo romantico. Subito accanto, la curatrice della mostra, Sabrina Németh e lo studioso Marino Viganò espongono l’esito di ricerche sugli antenati Ciseri e sulle loro attività di decoratori di interni: un albero genealogico ricostruisce con chiarezza (molti i nomi uguali, a rischio di confusione) l’identità degli avi di Antonio, e documenti reperiti nell’ archivio parrocchiale e patriziale a Ronco e parrocchiale a Brissago ne illustrano nascite e vicende. «Se la fortuna artistica e la biografia del Ciseri sono note, meno indagata appariva la sua scelta di trasferirsi a Firenze», ci spiega Németh. Tanti e prestigiosi gli incarichi dagli emigrati a Firenze: dalla decorazione degli interni a palazzo Pitti a palazzo dei Cerretani. «Sarebbe molto riduttivo fermarsi allo studio delle opere pittoriche per cercare di comprendere meglio il Ciseri», avverte la studiosa: «Occorre, in un modo o nell’altro, rendersi conto di questa continuità, tra il suo e il lavoro di chi lo ha preceduto». La mostra, fino al 31 agosto, è visitabile sabato e domenica dalle 14 alle 17. Visite guidate alla mostra e a tre case patrizie si terranno invece il 10 e 31 luglio in italiano, l’11 luglio, 1. e 7 agosto in tedesco.

Gli eventi previsti nel corso del 2021

Il bicentenario della nascita di Antonio Ciseri vede in cartellone per tutto il 2021, numerose iniziative ed eventi, volti a valorizzare il significativo lascito artistico del pittore nativo di Ronco sopra Ascona al suo territorio. L’Ufficio dei Beni culturali del Cantone (UBC) ha da poco ideato un «itinerario ciseriano» sul territorio. Tappe e schede sono disponibili sul sito www4.ti.ch. Altrettante sono le attività coordinate dall’Associazione Antonio Ciseri 2021. In ottobre, verrà aperta una serie di mostre: al Museo d’arte della Svizzera italiana, a Palazzo Reali di Lugano, al Museo Casorella di Locarno – in collaborazione con i servizi culturali della città – e al Museo Castello San Materno di Ascona, anche qui in sinergia con l’ente museale del Borgo. A queste verrà affiancata una sezione monografica dedicata dalla Pinacoteca cantonale «Giovanni Züst» di Rancate al pittore ticinese Giacomo Martinetti, allievo di Ciseri. Sin da ora, tuttavia, è già visitabile l’esposizione permanente del Museo della Madonna del Sasso a Orselina. Tra le altre iniziative sono previsti un documentario del regista Adriano Kestenholz e un volume in coedizione con Armando Dadò editore a cura di Veronica Provenzale, con saggi di esperti sull’artista. Informazioni aggiornate sull’insieme di queste iniziative, al sito dell’associazione antoniociseri.ch. Per i festeggiamenti il Consiglio parrocchiale di Ronco sopra Ascona ha a sua volta promosso il restauro di due grandi tele del Ciseri, S. Martino vescovo di Tours e S. Antonio Abate, affidati alle cure della restauratrice Sabrina Pedrocchi. Infine, per l’Associazione Ronco sopra Ascona – Cultura e Tradizioni gli orari aggiornati delle visite alla mostra nella Casa natale e le date di ulteriori eventi previsti per settembre e ottobre 2021 saranno resi noti su www.arct.ch in agosto.

Laura Quadri

12 Luglio 2021 | 05:33
Tempo di lettura: ca. 4 min.
Condividere questo articolo!