Diocesi

Giovani focolarini ticinesi: testimonianza dal campo estivo in Lituania

Da diversi anni il Movimento dei Focolari ticinese organizza un campo per ragazzi dai 14 ai 18 anni, che finora si è svolto in Paesi quali la Romania, l’Albania e, per le ultime due edizioni, in Lituania. Quest’anno si sono tenuti in parallelo una cinquantina di altri campi denominati «Hombre mundo». Essi vogliono offrire una vacanza nella quale, oltre allo svago, si possa fare una esperienza di amicizia e di servizio concreto al prossimo oltre che dare la possibilità di conoscere nuovi popoli e culture.

Al campo in Lituania dal Ticino hanno partecipato in 25: 7 accompagnatori e 18 ragazzi, inclusi 4 da Berna. Dalla Lituania erano in 20: 6 accompagnatori e 14 ragazzi. Le nazioni rappresentate erano Lituania, Svizzera, Lettonia e Italia.

La settimana è iniziata con una visita alle due sinagoghe del borgo di Joniskis, simbolo della presenza, nel passato, di una importante comunità ebraica. Dopo aver visitato col parroco l’alto campanile della chiesa, si è passati subito al lavoro. Una lunga ringhiera arrugginita da carteggiare e dipingere, alberi da potare e pavimentazioni esterne da pulire. L’azione non è passata inosservata ai cittadini della piccola città. Una giornalista del locale quotidiano ci ha intervistati, pubblicando il giorno dopo un lungo articolo con tanto di foto (http://www.joniskis.lt/lit/Prasmingi-darbai-nelieka-nepastebeti-). La vicesindaco della città ha visitato per ben due volte il gruppo ed ha voluto esprimere il proprio grazie con la distribuzione di dolci. Anche il parroco, che ha sostenuto l’azione con attrezzatura e bevande, ha parlato di una bella testimonianza di amore reciproco cristiano, che non ha sorta di confini nazionali, e ha invitato il gruppo a ritornare.

Un momento forte è stata la visita ad un istituto di accoglienza per persone con malattie psichiche, nel quale soggiornano in permanenza 250 persone. La direttrice, per preparare i ragazzi al confronto con una realtà poco conosciuta, ci ha introdotto agli aspetti a volte molto complicati del loro lavoro. I ragazzi hanno preparato un momento di animazione. Il programma è iniziato con alcuni timidi canti e via via, ma l’entusiasmo dei presenti è andato subito crescendo in intensità ed emozione. Dopo circa un’ora di canzoni e danze, l’evento si è concluso in grande allegria con pazienti e ragazzi ballavano insieme «la macarena» sul prato dell’istituto.

La direttrice diceva di non aver mai vissuto un momento simile. Raccontava di un paziente in stato di apatia, malgrado gli stimoli delle terapie, che di colpo si è alzato dalla sedia ed ha iniziato a ballare con il gruppo.

Nel pomeriggio lavori di restauro alle statue del parco, costruzione di una staccionata, lavori di scavo e dipingere un murales. Sono state poi consegnate una quarantina di tute sportive e magliette donate dalla società sportiva «Virtus Locarno» attraverso la CMSI (Conferenza Missionaria della Svizzera Italiana).

Il responsabile dell’animazione ha voluto ringraziarci con una canzone e consegnandoci il piccolo vessillo delle loro squadre sportive di pallacanestro e volleyball. Un riassunto della giornata è stato pubblicato sulla Homepage dell’istituto: http://www.jurdaiciusgn.lt/lt/meniu/galerija/2017-07-22-sveciuose-fokoliaru-judejimo-nariai-is-sveicarijos-ir-lietuvos.htm.

Il lavoro è continuato il terzo giorno con un’azione ecologica in un parco della regione. Al pomeriggio, finalmente riposo: pic-nic e bagno al lago. A conclusione della giornata, per ringraziare dei doni ricevuti, don Maurizio ha celebrato una suggestiva messa all’aperto, tenuta rigorosamente in due lingue: italiano e lituano.

La domenica è stata dedicata alla visita ad un luogo simbolo della Lituania, la «Collina delle croci». Più di 100.000 croci a ricordare il motto posto sulla sommità del luogo: «In questo segno – Cristo – vincerai». Una frase che ha accompagnato il popolo lituano nelle resistenza durante il periodo ateo dell’occupazione sovietica. La messa celebrata al vicino convento Francescano, voluto da Giovanni Paolo II come simbolo dell’unità tra Europa dell’est e dell’ovest, è stato un momento forte di riflessione, come pure lo è stato l’installazione di una nostra croce, firmata da tutti i partecipanti – lituani e svizzeri – come segno e auspicio di un mondo più fraterno. A conclusione, un incontro spontaneo col vescovo di Siauliai, che ha ringraziato il gruppo per la varie iniziative.

5 Settembre 2017 | 07:00
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campo (6), focolari (25), giovani (724), lituania (12)
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