Sul Monte Tamaro con la Pastorale giovanile diocesana di Lugano

Il mese di giugno segna per tanti scolari delle scuole ticinesi l’inizio agognato delle vacanze, dopo la fatica degli esami. Ma per la vita diocesana è anche la fine dell’anno pastorale, che si conclude quest’anno con un incontro, rivolto soprattutto ai cresimandi e agli adolescenti, a salire sul Monte Tamaro assieme. Il ritrovo si è tenuto quest’oggi, 8 giugno. La giornata prevdeva, al mattino, l’incontro e la Santa messa con il vescovo mons. Lazzeri, mentre – novità di quest’anno – al pomeriggio una condivisione allo Splash and Spa di Rivera, ai piedi del Monte (vedi sotto il programma completo).

Con don Rolando Leo, assistente spirituale della Pastorale giovanile, che organizza l’evento, abbiamo fatto il punto sull’anno appena trascorso:
«Di sicuro ci ricorderemo dell’estate scorsa con l’esperienza che ha portato un nutrito gruppo di ragazzi che ci seguono a prestare un servizio di volontariato in Madagascar, nella struttura gestita da Suor Maria degli Angeli e le sue consorelle. È un’esperienza che ha portato molto frutto, alcuni ragazzi dopo di essa stanno meditando di partire di nuovo e noi come pastorale giovanile li accompagniamo in questi loro progetti. Ciò che mi sta cuore, come assistente della Pastorale giovanile, è però che i giovani abbiano poi il tempo di lasciar «decantare» l’esperienza, il senso degli incontri avuti, ponendosi la fatidica domanda, titolo anche di un recente libro: «Come sta la mia fede?». Per questo, nel 2018, dopo un’estate intensa e ricca di attività ho proposto un breve ritiro, nel mese di settembre. Dopodiché siamo rientrati nel ritmo normale delle attività, ad esempio con gli incontri mensili di formazione con il nostro Vescovo, mons. Lazzeri, molto partecipati. Questo è un altro filo conduttore della nostra offerta: cercare di creare le condizioni migliori perché il rapporto tra i giovani della Diocesi e il vescovo possa approfondirsi, condividendo momenti di vita assieme e soprattutto crescendo in un rapporto personale. Quest’anno, questo genere di incontri sono stati sei in tutto, coronati da un ritiro di due giorni, sempre con il Vescovo, a Castelveccana e continueranno sicuramente anche l’anno prossimo, a partire da novembre 2019».

«Ma i momenti preziosi vissuto dalla pastorale giovanile con i ragazzi non si esauriscono qui. Ricordo il concerto con i Gen verde, a cui hanno partecipato oltre 1000 persone, giovani e non solo. Poi come ogni anno a Natale la Veglia d’Avvento a Bellinzona, a gennaio l’Incontro europeo di Taizé a Madrid anche adulti, nelle vacanze di Carnevale la settimana bianca circondati dal suggestivo panorama imbiancato delle Dolomiti. Ma soprattutto, sempre a gennaio, la 34esima Giornata Mondiale della Gioventù a Panama, dove siamo riusciti a portare, nonostante le difficoltà, venti ragazzi ticinesi».

Ma quanti sono i giovani che accolgono favorevolmente queste iniziative? «È una bella domanda, che mi permette di tirare un bilancio anche personale, dato che a giugno saranno esattamente tre anni per me di assistenza spirituale alla Pastorale giovanile diocesana, dopo 10 anni di esperienza in Azione Cattolica. Per me sono stati tre anni intensi, simbolicamente apertesi con la GmG di Cracovia e culminati, tre anni dopo, con quella di Panama. In questo arco di tempo ho visto nei ragazzi seguiti un’evoluzione costante, nei rapporti, ma anche nel modo di guardare a se stessi. Sono cresciuti moltissimo».

«Trovo che il bello di una Pastorale giovanile diocesana sia il grande clima di libertà in cui si sviluppano le attività. Si sente di meno «l’istituzione», si sente di più la creatività; è stimolante per questo. I ragazzi che raggiungiamo con le nostre proposte sono un centinaio tra i 17 e i 30 anni, di cui una sessantina che ci seguono con regolarità. Ma terrei a sottolineare una cosa: i nostri incontri non sono delle semplici attività sportive, ricreative o di formazione: tracciano, al contrario, anzitutto un percorso esistenziale e sono pensati per ragazzi che si sanno interrogare. Nell’accompagnamento spirituale personale, che offriamo, questo percorso può poi svilupparsi , sfociando magari in una maggiore consapevolezza di vita o, forse, in una vocazione al sacerdozio o alla vita consacrata».

Progetti per il futuro? «Certamente, e penso all’immediato, a quest’ estate. Dopo un anno tanto intenso abbiamo sentito il bisogno concreto di ritirarci e di proporre qualcosa di più intimo, un viaggio nell’interiorità, percorrendo un tratto del cammino di Santiago, che tra fatica, condivisione, amicizia, sono sicuro che porterà molto frutto. A settembre, poi, riprenderemo con le consuete attività, anche se la Commissione della Pastorale giovanile sta portando avanti da qualche tempo una riflessione per arrivare a nuove modalità di comunicazione con i giovani. Non vogliamo come dice Papa Francesco stare a «pettinare» sempre la stessa «pecorella» nell’ovile, ma uscire, andare alle periferie e questo sulla scorta del Sinodo dei giovani di settembre, che come assistente della Pastorale giovanile mi ha interrogato profondamente».

Laura Quadri

Il programma completo dell’evento

Presto su catt.ch la fotogallery.

8 Giugno 2019 | 19:00
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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