Papa e Vaticano

Sturzo, testimone del Vangelo della giustizia e della speranza

Figura di prete e statista che, con il suo impegno, favorì il sorgere di una società autenticamente democratica. E’ il tratto di don Luigi Sturzo, messo in luce dal cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che ha celebrato ieri sera la Messa nella Cattedrale di Caltagirone, vicino Catania, a conclusione dell’Anno sturziano, proclamato nel centenario della fondazione del Partito Popolare Italiano.

La santità è somiglianza a Dio

Vivere l’amore verso Dio e il prossimo è la via per la santità, ha affermato il porporato, ed implica la completa adesione al Vangelo. «Questa figura storica del cattolicesimo italiano, individuò nell’impegno sociale dei cattolici – ha aggiunto il cardinale Becciu – il punto di gravità di una rinnovata partecipazione dei cattolici alla vita del Paese. Di qui il suo impegno per un programma sociale popolare e di stampo democratico-cristiano». Testimone nella società del «Vangelo della giustizia e della speranza», il Servo di Dio Sturzo si impegnò con «animo retto, libero e forte nell’agone politico, a tutto anteponeva Dio, centro e ragione della propria vita». Nella preghiera attingeva «energia spirituale per rendere un servizio al bene comune», resistendo anche «alle dure esperienze di incomprensioni, di denigrazioni e di amari rifiuti».

Continua a leggere.

Al Papa, nel dicembre del 2017, il giovane ricercatore ticinese Lorenzo Planzi aveva pure regalato un’opera di ricerca storica da lui realizzata: «Luigi Sturzo e il Cantone Ticino», negli stessi giorni in cui dalla Sicilia al Vaticano, giungeva il dossier della causa di beatificazione di Sturzo, prete e politico antifascista, esiliato dal regime di Mussolini.

20 Gennaio 2020 | 10:51
Tempo di lettura: ca. 1 min.
Condividere questo articolo!