Ticino e Grigionitaliano

Somazzo in festa per la Madonna del Sasso

«Sumazz bel paesin / Con la val e la tureta / L’uruloocc sul campanin / Ul lavatoi e la piazeta / […] Duran l’ann a fem do’ fest / Comé vor la tradiziun / San Giusepp e la Madona / Cun amur e devuziun». Luigi Del Bosco, archivista della parrocchia di Somazzo, ci regala questi suoi versi per comunicare tutto l’affetto per il suo borgo e le sue tradizioni. L’occasione è la festa patronale della Beata Vergine Maria del Sasso (o Pellegrina) di domani, domenica 6 settembre, a Somazzo. Quest’anno, vista la situazione sanitaria, l’effigie della Madonna verrà trasportata dal suo luogo abituale, il piccolo oratorio di san Giuseppe a Somazzo, nella chiesa più grande di Salorino, dove si celebrerà la santa messa alle ore 10. «A causa della pandemia sarà una festa ridimensionata – commenta Luigi – vissuta a distanza, con un po’ di tristezza ma con sincera devozione. E’ una delle due feste, assieme a San Giuseppe, legate all’oratorio di Somazzo, vissute dalla popolazione locale con molta partecipazione. Le nuove generazioni e le persone da poco arrivate nel paese sono forse meno legate ed entusiaste ma rimane un momento d’incontro, d’amicizia e di preghiera. Negli anni scorsi, giovani e anziani, sul sagrato dell’oratorio hanno sempre festeggiato la ricorrenza con allegria, in un luogo che tuttavia ha sempre permesso anche il raccoglimento, aiutando ciascuno a confidare le sue gioie e le sue fatiche». Per comprendere le origini di questa tradizione dobbiamo ritornare al 1949, dopo la morte dell’allora parroco Giuseppe Spinelli. Nel settembre dell’anno successivo arriva come nuovo parroco don Primo Vaghetti. Nota con stupore che nella vita parrocchiale non erano presenti feste mariane. Quindi, in accordo con la popolazione, istituisce nell’oratorio di Cragno la festa dell’Assunta, nell’oratorio di san Rocco a Salorino la festa della Madonna di Lourdes e nell’oratorio di san Giuseppe a Somazzo la festa della Madonna del Sasso (o Pellegrina). La prima celebrazione di quest’ultima festa avvenne nel settembre del 1951, senza la presenza della statua della Vergine, che arrivò nel 1954 in occasione della chiusura dell’anno mariano nel centenario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. A presiedere l’inaugurazione fu l’allora pro vicario generale mons. Giuseppe Martinoli. «Dal lontano 1951 si continua, annulmente, a onorare la Vergine Pellegrina. L’allegria del concerto delle campane, «l’incanto dei doni» e il rinfresco sul sagrato, negli anni sono stati dei punti fissi per i somazzesi. Quest’anno purtroppo ad alcune di queste tradizioni dovremo rinunciare. I nostri avi hanno portato fino ai nostri giorni questa festa con passione. Spero che anche le nuove generazioni continuino a tramandarla con gioia», conclude Luigi.

Si segnala anche che domani in Santuario a Orselina si festeggia la Madonna del Sasso col vescovo. Santa Messa alle ore 10 con mons. Lazzeri. Messe anche alle 7.15 e alle 11.15 (in tedesco). Alle 16, infine, recita del rosario.

Federico Anzini

5 Settembre 2020 | 17:00
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