Internazionale

Siria: tregua di 120 ore. Padre Ayvazian, «una buona notizia ma speriamo nella pace»

120 ore, cinque giorni: è questo il tempo della tregua, o della «pausa», nell’offensiva turca contro i miliziani curdi nel Nord della Siria, frutto dell’accordo raggiunto nella serata di ieri, 17 ottobre, ad Ankara tra il vicepresidente Usa, Mike Pence, il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

Gli Usa, secondo quanto previsto dall’intesa, favoriranno l’evacuazione dei combattenti curdi dalla zona di sicurezza concordata con Ankara. In particolare, le milizie curde dovranno ritirarsi da una linea di demarcazione fissata a 32 chilometri dal confine. La pausa della campagna turca «Fonte di pace» diventerà definitiva quando i curdi si ritireranno interamente. La settimana prossima, probabilmente lunedì, prevista una riunione tra responsabili della sicurezza nazionale e dell’esercito dei due paesi a Sotshi. Altro incontro, il giorno successivo tra Putin ed Erdoghan per confermare l’accordo di ritiro delle truppe turche.

Il parroco armeno-cattolico, padre Antonio Ayvazian, che è anche responsabile della comunità armeno-cattolica dell’Alta Mesopotamia e della Siria del Nord, al Sir spiega che «ci sarebbe l’ala curda proveniente dalla Turchia e dalle montagne di Kandil intenzionati a combattere nonostante l’intesa. A Qamishli il quartiere di Kaddur Bek, vicino al confine turco e a maggioranza curda, si sarebbe svuotato dei suoi abitanti. Dai centri di Ayn Issa, Tel Abyad e Jarablus i curdi avrebbero lasciato le postazioni all’esercito siriano». «Dalla mattinata di ieri – aggiunge – le armate siriane stanno prendendo posizione anche a ridosso del confine iracheno e fino all’estremo Nord-Est, al confine turco».

Agenzie

18 Ottobre 2019 | 10:37
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