In Siria una persecuzione ignorata/catt.ch/gdp

Quando Gian Micalessin arriva a Damasco nel settembre del 2012, la guerra in Siria è cominciata da poco più di un anno e tutti i giornali del mondo ne danno un lettura univoca e manichea, in bianco e nero: è lo scontro tra il popolo siriano rappresentato dai ribelli e il Governo di Bashar al-Assad che lo opprime e lo massacra. I primi sono i buoni e si battono contro il dittatore cattivo. Una dicotomia che, anche nel racconto dei media, non ammette sfumature né eccezioni.

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21 Febbraio 2018 | 12:00
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