Siria, celebrata a Deir ez-Zor la prima liturgia eucaristica dopo cinque anni

Dopo cinque anni, una solenne liturgia eucaristica è stata celebrata tra le rovine della chiesa dedicata alla Vergine Maria, nella città siriana di Deir ez-Zor, una delle più colpite dalla furia dello Stato Islamico. A presiedere il rito siro-antiocheno lo scorso sabato 3 febbraio – informa l’agenzia Fides – è stato il patriarca di Antiochia dei siro-ortodossi, Mar Ignatius Aphrem II, alla presenza di un piccolo gruppo di membri della locale comunità cristiana, che lentamente cominciano a ritornare nella città devastata e recentemente riconquistata dall’esercito siriano.

 

Nell’omelia – riporta sempre l’agenzia, citando fonti del Patriarcato – il primate ha ringraziato Dio per il lento ritorno alla normalità intrapreso dalla città siriana, ma ha anche espresso tristezza per la devastazione provocata dal conflitto, che ha colpito anche chiese e moschee. Il primate ella Chiesa siro ortodossa, accolto in città dal governatore Mohammad Ibrahim Samra, ha definito la sua visita come un segno che la Siria sta uscendo dagli anni di violenze e terrore che l’hanno devastata, confermando l’impegno della Chiesa nell’opera di ricostruzione e di soccorso per le popolazioni martoriate dal conflitto.

 

Durante la visita, il patriarca Ignatius Aphrem ha anche inaugurato la clinica «Sant’Efrem,» il primo polo sanitario istituito su iniziativa congiunta del comitato per le iniziative assistenziali del Patriarcato e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo che la città è tornata sotto il controllo dell’esercito siriano.

 

Deir ez-Zor, che prima della guerra era abitata in maggioranza da curdi, è stata una delle città più contese tra milizie jihadiste ed esercito governativo, durante gli anni del conflitto siriano. I gruppi jihadisti, anche in competizione tra di loro, hanno assediato e poi conquistato una parte della città fin dalla fine del 2013. Nel settembre 2014 i miliziani dello Stato Islamico (Daesh) hanno distrutto la Chiesa armena della città dove erano custoditi i resti delle vittime del genocidio armeno.

 

Il 17 gennaio 2016, l’Isis aveva attaccato i quartieri della città ancora controllati dall’esercito di Damasco, massacrando almeno 300 civili e deportandone altre centinaia. La riconquista completa e definitiva della città da parte dell’esercito siriano è avvenuta soltanto il 3 novembre 2017.

VaticanInsider

6 Febbraio 2018 | 07:15
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