Settimana di preghiera: il sussidio viene dall'Indonesia

Per la prima volta, Papa Francesco aprirà la settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, invece di chiuderla, come sempre avevano fatto i Papi. Ma non è la sola caratteristica che rende questa Settimana di Preghiera particolare. Perché quest’anno il sussidio di preghiera è stato affidato ad un gruppo proveniente dall’Indonesia.

Un segnale di attenzione particolarissimo verso questo Paese dell’Asia, che in un prossimo concistoro potrebbe avere anche un cardinale. Una scelta che sembra provvidenziale, perché porta luce ad un popolo recentemente scosso da uno tsunami.

L’Indonesia è il Paese islamico più grande del mondo. Eppure, lì c’è un dialogo ecumenico forte, reso ancora più importante proprio dal fatto che i cristiani sono minoranza.

La settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani ha dei precedenti illustri nel XVIII secolo, e si tiene tradizionalmente dal 18 al 25 gennaio, secondo una proposta del 1908 avanzata da padre Paul Watson, che notò come le due date si comprendessero simbolicamente tra la Festa della Cattedra di San Pietro e quella della Conversione di San Paolo.

Dal 1968, con Paolo VI e con gli sviluppi ecumenici dettati anche dal Concilio Vaticano II, la Settimana comincia a strutturarsi con un tema e con varie attività, tra cui la presenza del Papa per i Vespri nella Basilica di San Paolo Fuori Le Mura, tradizionalmente dedicata al dialogo ecumenico. Il tema, quest’anno, è tratto dal Deuteronomio: «Cercate di essere veramente giusti».

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14 Gennaio 2019 | 17:00
Tempo di lettura: ca. 1 min.
Papa (1254), sussidio (4), unitacristiani (3)
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