Senza fine le sofferenze dei Rohingya: campi profughi allagati dal monsone

Cox’s Bazar (AsiaNews) – Non si placano le sofferenze per i musulmani Rohingya accampati dallo scorso anno nei campi profughi di Cox’s Bazar (Bangladesh meridionale). A lungo annunciato, alla fine il monsone è arrivato e con esso altra morte e distruzione. Negli ultimi cinque giorni sono decedute almeno tre persone a causa delle forti precipitazioni che hanno provocato allagamenti e frane.

Secondo il nucleo per i Rohingya del Disaster Management and Relief Ministry, quasi 700mila sfollati sono scappati dal Myanmar dal 25 agosto 2017, quando sono riprese le violenze tra i militanti musulmani dell’Arakan Rohingya Salvation Army (Arsa) e i militari dell’esercito.

In un comunicato stampa la «Inter Sector Coordination», alleanza di Ong che lavorano con i profughi, pubblica i numeri della devastazione del monsone: «Piogge e tempeste hanno pesantemente afflitto la vita di 28.373 persone. Di queste, 32 sono rimaste ferite e due uccise, compreso un bambino. Altri 6.023 rifugiati sono stati colpiti [dagli effetti] delle valanghe. Allo stesso tempo, le precipitazioni hanno danneggiato 3.302 case, 22 pozzi e 298 bagni».

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16 Giugno 2018 | 06:50
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