Scalfari: l'ennesima «correzione» dal Vaticano

«Come già affermato in altre occasioni, le parole che il dottor Eugenio Scalfari attribuisce tra virgolette al Santo Padre durante i colloqui con lui avuti non possono essere considerate come un resoconto fedele di quanto effettivamente detto, ma rappresentano piuttosto una personale e libera interpretazione di ciò che ha ascoltato, come appare del tutto evidente da quanto scritto oggi in merito alla divinità di Gesù Cristo», questa la precisazione odierna del direttore della Sala Stampa della Santa Sede a delle frasi sconcertanti e fantasiose riportate da Eugenio Scalfari sul quotidiano italiano «La Repubblica» del 9 ottobre e attribuite al Papa. Come già avvenuto in passato anche in questa occasione l’ultra novantenne giornalista italiano e fondatore della storica testata italiana, ha ripreso dalla sua memoria delle frasi, attribuendole al Pontefice e le ha scritte nel suo articolo. La vertenza, in questa occasione, è focalizzata sulla divino umanità di Cristo che il giornalista italiano ha riportato parzialmente, sviando completamente il significato di quello che è un dogma della Chiesa e negando la divinità di Cristo. Davanti alla gravità incredibile di queste affermazioni, oltretutto attribuite da Scalfari in virgolettato al Papa, la Santa Sede ha pubblicato un comunicato stampa per precisare esattamente sia il pensiero della Chiesa, sia quello del Pontefice.

9 Ottobre 2019 | 20:56
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